Reggio, bancarotta Multiservizi. Fondi ai clan grazie ai politici: arresti e sequestri

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto operativo dei colleghi di Milano, Siena ed Agropoli – con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – dalle prime luci dell’alba stanno eseguendo in Calabria, Campania, Toscana e Lombardia un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa, dal GIP del Tribunale, nei confronti di 8 persone responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, del reato di bancarotta fraudolenta in quanto, quali titolari di cariche e/o qualifiche societarie dirigenziali, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, distraevano e dissipavano il patrimonio delle società “Multiservizi S.p.a.” e “Gestione Servizi Territoriale S.r.l.” (G.S.T. S.r.l.) in pregiudizio dei creditori, cagionandone dolosamente il fallimento. I fondi pubblici destinati alla manutenzione dei primari servizi cittadini venivano distratti e lucrati dalle cosche, grazie agli accordi con politici e imprenditori collusi.

Contestualmente è in corso d’esecuzione un “decreto di sequestro preventivo d’urgenza” che dispone il sequestro di somme di denaro per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10:30 presso la sala conferenze del Comando Provinciale di Reggio Calabria. “E’ un’operazione importante per la città perché si dà conto di quello che è successo in quegli anni. C’era un sistema creato per predare le casse di Reggio Calabria”. Così il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri commenta l’inchiesta. Negli anni scorsi, la Dda reggina ha coordinato diverse inchieste dalle quali è emerso l’infiltrazione nella Multiservizi delle cosche di ‘ndrangheta cittadine. AGGIORNAMENTO: I NOMI DEGLI ARRESTATI (http://www.iacchite.blog/reggio-multiservizi-bancarotta-e-infiltrazioni-dei-clan-i-nomi-degli-arrestati/)