Reggio, bimba cade a scuola. La madre denuncia: “Non è stata soccorsa”

Quella che segue è una storia di omertà, noncuranza, sciatteria, che spesso e volentieri si verificano nelle nostre scuole. A farne le spese della scarsa professionalità di alcune maestre un bimba di 7 anni. La racconta Filippo Sorganà, dopo averla appresa direttamente dai genitori sulla sua bacheca FB. Tutto parte da questo post della madre della bimba.bimba

Questo il racconto:

Oggi è la Giornata nazionale di “persone con Disabilità”.

L’ho scoperto, curiosamente, proprio mentre mi apprestavo a scrivere un post-denuncia su un episodio gravissimo avvenuto in questi giorni nella nostra città.
La vicenda riguarda, purtroppo, di una meravigliosa bimba con problemi di disabilità (causati da danni cerebrali alla nascita).
Giulia Malavenda (i genitori mi hanno autorizzato a parlarne) ha 7 anni appena e pochi giorni fa si apprestava, con i suoi compagnetti, ad andare a Teatro con l’entusiasmo e la curiosità che ogni bimbo suo coetaneo ha.
Va alla Scuola Elementare “Demetrio Fortugno” di Gallico.
Giulia deve andare a fare la pipì ma c’è poco tempo e la sua maestra le dice di “fare presto” altrimenti il pulmino parte!
Certo che una bimba con problemi motori come dovrebbe “fare presto” ? Attivando i “superpoteri”?
D’altronde la “geniale” maestra non l’ha neppure accompagnata; nel nome della sua ingiustificabile ansia di partire.
Giulia va sola sola in bagno ma con la comprensibile angoscia di Chi deve obbedire alla maestra ed evitare la “punizione” ;paura di essere sgridati o semplicemente per non sentirsi diversa dal resto della classe; questo lo sa bene dentro il suo piccolo petto.
Giulia cade; cade rovinosamente ; sbatte contro il lavandino, da quanto apprendo, e si rompe alcuni dentini; si spacca il labbro; si spacca il setto nasale; picchia anche con la testolina.
Momenti di panico e terrore oltre che di dolore e sofferenza che solo Lei può sapere.
Devono intervenire bidella e maestre.
Le maestre “frettolose” si accorgono di Giulia che perde pure sangue ma la “sistemano” a “modo loro”,le tamponano le perdite, la mettono sul pulmino e si accingono a partire per andare a Teatro come se niente fosse.
Tuttavia alcuni genitori presenti si accorgono che qualcosa non stava andando per il verso giusto e si pongono, giustamente, la questione di avvertire i genitori della bimba.
Arriva il padre; nel frattempo erano tutti già sul pulmino ed una della maestre si era messa accanto, sul sedile, la piccola Giulia.
Lei era silenziosa e sotto shock; il papà chiede da fuori se tutto è a posto e la maestra risponde di sì; Giulia immobile senza dire una parola; da fuori non si vede bene ed il padre, in buona fede, si fida.
Nel frattempo la mamma (avvertita pure Lei) chiama la bidella della scuola specificando che le era stato detto che la bimba era caduta; bidella, incazzata ed infastidita, le risponde:
“Che state dicendo? La bambina non è caduta. Perchè dite queste cose? Non sentite quello che dicono le altre mamme. La bambina è uscita da qui tranquilla”; in realtà (a detta di testimoni) Giulia è uscita che stava ancora perdendo sangue e stavano cercando di tamponare le perdite.
Il pulmino parte (grazie a queste gravissime menzogne ed omissioni di maestre e bidella complici) e non si sa nulla fino ad ore dopo la rientro da teatro.
E’ solo in quel momento, infatti, che una maestra, prendendo atto dei segni inequivocabili e molto visibili sul volto di Giulia, decide di chiamare la mamma per “rassicurarla” dicendole che è vero che era caduta ma che aveva solo il labbro un pochino escoriato.
La mamma va a prenderla subito e scorge già da lontano che aveva viso gonfio, lividi e che manifestava uno stato confusionale essendo ancora sotto shock ; silenziosa ed incapace di parlare.
La maestra anche in presenza della madre continuava a rassicurarla che “non era niente di grave”.
La madre crede al volto di Giulia e non alle parole della maestra;sente la pediatra di fiducia che ordina subito di di portarla al Pronto Soccorso; partono i primi esami ed il referto dimostra esattamente il contrario di quanto affermato da maestre e bidella:
Giulia ha un trauma cranico; il setto nasale rotto e i dentini sotto il labbro superiore spezzati.

Alla faccia del ” non vi preoccupati è tuttappostu; chi chiamastivu a fari!”

Giulia deve essere al più presto operata.

La madre trova la forza ed il coraggio di recarsi presso i Carabinieri e denunciare tutto non solo per l’accaduto di quel giorno ma anche perché , a detta sua e di molti altri genitori ancora omertosi, alla “Fortugno” di Gallico succedono cose un po’ “anomale” e sono troppi i bambini che manifestano paura e contrarietà ad andarci lasciando intendere che non siano trattati al “meglio”.

C’è un altro particolare rilevante d’altronde:
la mamma di Giulia, giustamente, vuole assolutamente spostare di Scuola la piccola e prova alla “Falcomatà” di Archi ma la risposta è “No non possiamo accettarla.Deve mandarla ad una scuola privata” !

Sono già partite gli accertamenti dell’accaduto da parte delle Forze dell’Ordine ma, grazie alla madre che mi ha chiesto espressamente aiuto, ho voluto fortemente rendere nota la vicenda per portare attenzione massima per qualcosa che ritengo RIPUGNANTE ed INDEGNO!

Mi chiedo se sia normale e giusto che ci siano maestre ed operatori da noi stipendiati che si permettono il lusso di omissioni gravissime di questo genere con arroganza, strafottenza e menzogne inammissibili!

Giulia deve avere GIUSTIZIA come BIMBA di 7 anni ma anche e soprattutto come disabile; le si deve riconoscere il diritto di integrarsi al meglio con i suoi amici e compagnetti e vivere una santa e dignitosa vita.

Con la rabbia e con qualche lacrimuzza che da ieri non riesco a trattenere vi chiedo di far circolare questa notizia per i Diritti di ogni Bambino che dobbiamo tutelare come se fosse l’ultima battaglia della nostra vita.

La sacralità di un bimbo non conosce alcuna scusa ammissibile per essere violata!