Reggio. Bombardieri: “Pressioni e infiltrazioni, la sanità ai piedi dei Piromalli”

“Questa operazione evidenzia l’infiltrazione nella sanità della cosca Piromalli, che si è organizzata attraverso una serie di attività che hanno riguardato nomine nell’ambito della sanità gioiese, approvvigionamento di prodotti medicali che avveniva grazie al coinvolgimento di aziende vicine alla cosca”.  Lo afferma il procuratore Bombardieri commentando i dettagli dell’operazione “Chirone”.

“Per quanto riguarda la famiglia Tripodi – aggiunge -, che faceva da riferimento per i rapporti con i Piromalli, numerose sono state le dichiarazioni di collaboratori che hanno tracciato questo legame con la criminalità. Al nome e all’importanza della famiglia di ‘ndrangheta si associavano condotte e regalie con cui veniva acquistato il favore di chi doveva provvedere all’ordine dei prodotti e al pagamento in via preferenziale dell’azienda. Rilevanti sono una serie di conversazioni che hanno ricostruito anche come soggetti referenti alla cosca potevano vantare contatti privilegiati con personalità di spicco della sanità come il direttore del Distretto Tirrenico Barillaro (anche lui arrestato, ndr). Nell’ambito delle indagini inoltre, sono state monitorate delle condotte di persone che riuscivano ad ottenere importanti ordini di prodotti e il cui interessamento veniva compensato a volte con regali, a volte con somme di denaro. Insomma, abbiamo delineato un quadro delle pressioni e di infiltrazioni mafiose nell’ambito della sanità reggina”.

Il procuratore aggiunto Paci parla “dello sviluppo investigativo che sebbene circoscritto, va da aprile a maggio del 2018 e caratterizzato dal decesso dei due Tripodi, ha consentito di ricostruire una serie di elementi indicativi dell’attività istituzionale avviata nei confronti dell’Asp di Reggio Calabria. Quello che è emerso, sono una serie di fatti che attraverso le conversazioni dei protagonisti, consentono di evidenziare, di disporre presidi di affidamento di soggetti intranei alla cosca allo scopo di perpetrare quell’egemonia che la famiglia Tripodi aveva già conseguito nel distretto gioiese e in altri distretti sanitari di competenza dell’Asp reggina. Questa operazione conferma la piena vitalità della cosca Piromalli attraverso soggetti che hanno consolidato rapporti con la struttura sanitaria”.