Alla sbarra c’erano presunti boss e gregari delle principali famiglie mafiose di Reggio Calabria: dai De Stefano-Tegano-Molinetti ai Libri passando per i Condello, Barreca, Rugolino, Ficara, Latella e Zito-Bertuca. Al termine del processo “Epicentro”, celebrato con rito abbreviato il gup presso il Tribunale di Reggio Calabria, Francesco Campagna, ha pronunciato 53 condanne e quattro assoluzioni.
Le condanne: 20 anni di reclusione a Carmine De Stefano, 20 anni ad Orazio De Stefano, 12 anni e 8 mesi a Giorgio “Malefix” De Stefano. Tra i condannati Alfonso Molinetti (classe 1957) a 12 anni e 2 mesi, Filippo Barreca 20 anni, Domenico Calabrò 23 anni, Domenico Tegano 18 anni, Antonio Libri 20 anni, Edoardo Mamgiola 10. Condannato il collaboratore di giustizia De Carlo a 6 anni.
L’inchiesta. Nato da tre inchieste, “Malefix”, “Metameria” e “Nuovo corso”, con il maxi-processo “Epicentro” si chiude, secondo la Dda, quella trilogia di indagini iniziata con l’inchiesta “Olimpia” degli anni novanta e proseguita con il processo “Meta”. Dagli atti inseriti nel fascicolo processuale è venuta fuori quella che i pm Ignazitto e Musolino hanno definito una “‘Ndrangheta destefanocentrica”. La cosca di Archi, infatti, per la Dda è “la più potente e la più autorevole. È quella di fronte alla quale tutti alla fine fanno un passo indietro”.