Reggio. Fratelli di ‘ndrangheta, i Creazzo raccontano l’intimidazione al capo della Coldiretti: “Malanova m’hannu…”

In data 21.03.2024 i Pubblici Ministeri della Dda di Reggio depositavano integrazione della documentazione per l’inchiesta “Ducale” nei seguenti termini…

Il primo dialogo rilevante è quello intervenuto tra i fratelli CREAZZO Domenico ed Antonio nella data del 18.01.2020. Nell’occasione, CREAZZO Antonino informava il fratello candidato Domenico di aver fatto visita all’avvocato CURATOLA di Melito di Porto Salvo al quale aveva affidato un’imbasciata per Peppe NERI: «”Guarda se… se vedi a Peppe glielo dici che sicuramente lui non sa niente di ‘ste cose, però vedi che è capitato in due posti, che due elettori suoi, sono andati ad… ad insultare ad amici miei, dicendogli di non… di non appoggiare a mio fratello”».

Nel prosieguo della chiacchierata, le vittime di tali vessazioni venivano indicate espressamente da CREAZZO Antonino in «Stefano Bivone» e «Nino Scoglio»…
Il dialogo assume estrema importanza poiché CREAZZO Antonino parla delle minacce subite dalle predette persone offese da parte dei rappresentanti della cosca Araniti direttamente e in modoesplicito con il proprio fratello, CREAZZO Domenico, candidato competitor del NERI.
Il dialogo riportato non lascia dubbi in ordine alla veridicità dell’episodio, poiché CREAZZO Antonino ne parla al fratello per concordare la strategia da seguire e avere conferma del suo corretto operato, consistito nell’avvisare subito l’avv. Curatola, ai fini di far recapitare un messaggio al NERI che, successivamente, sarà oggetto dell’ulteriore interlocuzione diretta tra quest’ultimo e lo stesso CREAZZO Antonino.

Questa è la dimostrazione della consapevolezza in capo a NERI Giuseppe di aver raggiunto l’accordo elettorale con il BARILLA’ e con la cosca ARANITI di cui lo stesso era autorevole rappresentante, e questa veniva ulteriormente confermata dalle conversazioni intercettate nel proc. c.d. Eyphemos, effettuate nel pieno svolgimento della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2020 ed aventi ad oggetto l’aspro scontro tra il NERI e il già citato CREAZZO Antonino.

CREAZZO Antonino, in particolare, lo accusava non tanto e non solo di aver ottenuto l’appoggio della cosca ARANITI — cosa che il CREAZZO non poteva certo criticare, considerato che anch’egli e il fratello e candidato CREAZZO Domenico avevano fatto ricorso all’ausilio della cosca ALVARO di Sinopoli per ottenere la straripante vittoria di quest’ultimo nella medesima competizione elettorale — ma, soprattutto, di non aver rispettato le implicite regole di ingaggio proprie del contesto criminale in cui stavano operando, arrivando a minacciare o comunque a far minacciare BIVONE Stefano, suo amico e importante sostenitore del candidato CREAZZO Domenico, per il solo fatto di raccogliere voti in favore di quest’ultimo anziché del candidato scelto dalla cosca ARANITI, ossia NERI Giuseppe.

La vicenda sarà poi narrata dallo stesso CREAZZO Antonino in diverse occasioni ma, soprattutto sarà oggetto del confronto diretto con il candidato NERI, in cui ognuno inviterà l’altro a rispettare i confini elettorali fissati anche dall’intervento delle rispettive cosche di supporto, gli ARANITI per NERI e gli ALVARO per CREAZZO Domenico, così dimostrando di essere pienamente consapevoli che la loro campagna elettorale era dominata dall’intervento delle citate consorterie mafiose. Medesime minacce venivano poi rivolte a un soggetto inizialmente identificato solo come “titolare di una scuola guida reggina” e, con la nota di PG del 12.3.2024, identificato compiutamente in SCOGLIO Antonino Vittorio (nato a Reggio Calabria (RC) in data 21.03.1970)…
Ciò che preme rilevare in questa sede è che, a ulteriore conferma dagli episodi estorsivi subiti dal BIVONE e dallo SCOGLIO, narrati più volte da CREAZZO Antonino, sono emerse le ulteriori conversazioni trascritte dal CT del PM e riscontrate nella nota di PG del 18.3.2024, tra le quali emerge un chiarissimo dialogo tra i fratelli CREAZZO Antonino e CREAZZO Domenico (concorrente elettorale del NERI), i cui i due si confrontano sulle azioni da intraprendere in conseguenza di dette minacce.

Domenico – Dimmi Nino.
Antonino – Eh, mi sono dimenticato di dirti quest’altra cosa. Vedi che ieri sono andato a Melito da Curatola, che volevo parlare con l’avvocato, poi non c’era, poi l’abbiamo chiamato. Eh, e niente. (Parla ridendo): Loro sono spaventati, che manchi i cani [Espressione dialettale, nel senso di: scongiuro, nemmeno i cani] . Poi sono andato per… gli ho detto io: “Guarda se… se vedi a Peppe glielo dici che sicuramente lui non sa niente di ‘ste cose, però vedi che è capitato in due posti, che due elettori suoi, sono andati ad… ad insultare ad amici miei, dicendogli di non… di non appoggiare a mio fratello”. E ora glielo dice a Peppe, che sicuramente lui non lo sa, senno non… non gli permetteva di fareste cose. Zanghete (fonetico). (Risatina). A Stefano sono andati a minacciarlo, te l’ha detto?
Domenico – A quale Stefano? Eh.
Antonino – Stefano Bivone.
Domenico – Eh. Che gli hanno detto?
Antonino – Sono andati, che non si deve_penne… di andare dov’è andato per dirgli… per dirgli di non votare per te.
Domenico – Eh.
Antonino – Per quelli della Coldiretti, che c’è uno della Coldiretti a Catona.
Domenico – Eh.
Antonino – Che vota per te.
Domenico – Eh.
Antonino – Questi sono andati da questo e gli hanno detto che non deve votare per te.
Domenico – Uhm.
Antonino – Gli ha detto questo: “A me l’ha detto il mio Presidente”, gli ha detto: “E chi è?”, “Bivone”. Sono andati da Stefano e gli hanno detto: “Chiama a questo e gli dici di non… di non andare a raccogliere voti per Creazzo”.
Domenico – Eh.
Antonino – Stefano piglia e gli dice: “Se non ve ne andate, vi piglio a calci nel culo”.
Domenico – (Ride).
Antonino – Hai capito? Ma dice che… eh, cristiani [Trad.: persone] delinquenti sono andati, hai capito?
Domenico – Eh. Eh.
Antonino – Io ho pigliato e sono andato… per fargli arrivare il messaggio a Peppe. E gli ho detto: “Siccome è già”.
Domenico – (inc. Voci sovrapposte).
Antonino – “É già due volte che succede ‘sta cosa”.
Domenico – Ma gliel’ha detto Stefano, no?
Antonino – Sì.
Domenico – “Se (inc. Segnale audio frammentato) vado e li piglio a calci nel culo”.
Antonino – “Se non ve ne andate, vi piglio a calci in culo”.
Domenico – (Ride).
Antonino – Hai capito?
Domenico – (Parla ridendo): Malanova m’hannu [Espressione dialettale, nel senso di: augurio di disgrazia]. (Risatina)