Reggio, la patetica passerella di Ciccio “bomba” con Tajani e gli amici degli amici

Forza Italia senza vergogna! Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri nonché presidente di Forza Italia, uomo forte dopo la morte di Silvio Berlusconi al quale la famiglia ha concesso il controllo del partito, è stato “costretto” a fare tappa a Santa Trada in un resort molto famoso ma anche “chiacchierato” per l’ennesima passerella chiesta da Ciccio “bummino” Cannizzaro su input del suo amico e datore di lavoro Robertino Occhiuto. Con tanto di inchino all’onorata società, che da queste parti ricorda molto bene le scorribande di Silvio e Galliani ai tempi della Fininvest. 

E infatti Cannizzaro, sfruttando la presenza di Occhiuto e Tajani in riva allo Stretto, che ha visto Occhiuto essere nominato presidente della commissione Intermediterranea di sto….. o di staminchia se preferite, ha voluto strafare e al solito suo “accalcare” i suoi amici della provincia reggina.

Intanto si notava le presenza di Giuseppe Mattiani, che a differenza a degli altri suoi colleghi consiglieri regionali risulta essere molto chiacchierato e anche “monitorato” dalla procura per la “spregiudicata” campagna elettorale che lo ha visto letteralmente macinare consensi posizionandosi dietro solo a Gianni Arruzzolo (lo scifo) votato da tutta Forza Italia ossia da tutto Cannizzaro, compresa la “panza”.

Non sono mancati poi i consiglieri comunali e tra questi Nino Caridi, anche lui molto noto ai pm antimafia grazie a qualche pentito che ha raccontato fatti e misfatti su come lui “ami” fare le campagne elettorali. Per poi passare agli “amici”, eh sì gli amici degli amici che sono suoi amici.. (https://www.iacchite.blog/reggio-le-legge-di-caridi-e-cannizzaro-nellinchiesta-alchemia-i-tuoi-amici-sono-nostri-amici/). Non è un gioco di parole ma come tutti sanno gli amici dell’ex senatore Totò Caridi, all’epoca padre politico di Ciccio Cannizzaro a cui deve tutte le sei attuali fortune, adesso sono diventati gli amici di Ciccio “bomba” abbandonando al suo destino invece Totò (Caridi per l’appunto).

C’erano gli amici della Jonica accorsi da Africo, quelli della Piana di Gioia Tauro e ovviamente non poteva mancare la “montagna”, regno assoluto incontrastato di Cannizzaro: parliamo dell’Aspromonte, naturalmente. Insomma neanche con Tajani è riuscito a contenersi e così come suo solito ha pisciato abbondantemente fuori dal vaso.

Non contento, l’onorevole “panzone” se li è portati tutti al porto di Bagnara Calabra per un giretto in barca dei suoi amici “bagnaroti” e qui Robertino ha superato se stesso sfoggiando la maglietta “Chi la ‘nduja la vince” pensata dai ragazzi del giornale satirico Lo Statale Jonico che spesso e volentieri lo sbertucciano.

Ragazzi, state attenti: Robertino sembra tollerante ma in realtà ha sempre il manganello (e a volte anche l’olio di ricino) nascosto dietro la schiena e ai tempi della pandemia ha messo anche “wanted” sui no vax. Ipse dixit (per la traduzione Robertino l’ignorante, sempre più simile quando apre bocca a un asino che raglia, può rivolgersi alla sua vice…).