Reggio, le fatture false per spese mediche e il Caf delle truffe. Il Gip: “Fenomeno preoccupante”

Gip: “Fenomeno preoccupante”

Sono circa 700 i contribuenti di Reggio Calabria che si sarebbero rivolti al “Caf-Unsic” finito al centro dell’inchiesta “Ti rimborso” della Guardia di finanza che stamattina ha arrestato il consulente del lavoro Eduardo Amaretti, il titolare del Caf Cosimo Maria Vittorio Spanò e Massimiliano Morello. Oltre a loro, finiti ai domiciliari, la Procura di Reggio Calabria ha iscritto nel registro degli indagati 205 persone accusate di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti. Oltre a scoprire ricevute fiscali false, i finanzieri hanno interrogato i medici che non solo hanno disconosciuto le loro firme e i loro timbri ma hanno dichiarato di non aver mai visitato quelli che gli inquirenti hanno definito i “furbetti delle fatture”.

Accogliendo l’impianto accusatorio del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Diego Capece Minutolo, nell’ordinanza il gip Antonino Foti ha parlato un “articolato meccanismo criminale” messo in piedi dagli indagati che “operano con cadenza annuale, costante e continuativa da quasi un decennio”. “L’organizzazione è tuttora operante – scrivono i magistrati -. Nonostante già il numero di contribuenti coinvolti è di per sé indicativa di una vasta e capillare operatività di Amaretti, Morello e Spanò, deve ragionevolmente ritenersi che l’effettiva portata del fenomeno illecito è di gran lunga più vasto e preoccupante. Gli indagati hanno agito per lungo periodo dimostrando di possedere esperienza e professionalità criminosa non comuni”. Grazie all’attività investigativa della compagnia di Reggio Calabria della Guardia di finanza e alla sinergia con la Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate potranno essere recuperare indebiti rimborsi percepiti dai contribuenti per un totale di 2 milioni di euro.