di Francesco Romeo
Fonte: ReggioTv (https://www.reggiotv.it/notizie/attualita/111536/le-gravissime-dimissioni-di-franco-costantino-da-assessore-ai-lavori-pubblici)
I miei amici ingegneri, me lo dissero subito: “Franco Costantino e’ persona esperta e competente, da quanto trapela avrebbe accettato l’incarico di assessore ai lavori pubblici per soddisfare una richiesta di aiuto fatta da una sua parente, vicina a soggetti intranei al comune, ma per come lo conosciamo noi, persona ed ingegnere di valore, in quel contesto durerà poco o MOLTO poco”.
Era tutto vero. A dispetto delle edulcorate e stucchevoli dichiarazioni di prammatica scambiate col sindaco a fine rapporto, con ringraziamenti ad alto tasso di “pi l’occhiu ra genti”, le sue dimissioni sono il SEGNO DEI SEGNI di quale clima straordinariamente “complicato” ci sia nell’epicentro del potere. E di quanto un professionista serio come Costantino, a un certo punto si arrenda di fronte alla concreta possibilità di passare guai giudiziari seri, molto seri, serissimi, anzi super serissimi. Quando dentro Palazzo San Giorgio contestai aspramente a questo navigato ingegnere, oggi dimissionario, che non potesse mai e giammai pensare o peggio dichiarare che il ponte di Sant’Anna fosse ok e che ben sapesse che andasse invece demolito, mi fece capire, davanti a testimoni e con toni dimessi, che “cercava di fare il possibile”.
Non mi sembrava insomma un condottiero fiero dei suoi uomini, ma un padre di famiglia visibilmente preoccupato perché chiamato a provare a mettere ordine in quella bolgia e più bolgia , chiamata Palazzo San Giorgio. Se queste sue perentorie dimissioni di oggi, le percepisco un po’ anche come una mia rivincita? Assolutamente ed inesorabilmente si, perché danno incontrovertibile valore alle mie argomentazioni tecniche ed alle mie ventennali battaglie. Soltanto il Ponte di Sant’Anna e’ messo MOLTO male? Assolutamente ed inesorabilmente no. È solo la struttura più appariscente di un contesto di edilizia pubblica malauguratamente indegno di una città bellissima ed invece scassata e squassata a nord, sud, ovest ed est come Reggio Calabria, sebbene sia essa portatrice sana di un rischio sismico secondo in Europa, solo a quello di Catania ed Istanbul.
In quasi 12 anni di reggenza si sarebbero potute fare mille cose, ma non sono state quasi mai realizzate, per giunta dissipando o non aggiudicandosi tonnellate di soldi pubblici, ministeriali e comunitari, che sarebbero stati assolutamente preziosi. Clamorosi i casi degli stabili efficentati a livello termico che poi sono stati smembrati per essere aggiornati strutturalmente, sprecando così i costosi lavori fatti prima, mentre qualcuno mormora che in città ci siano numerosi locali pubblici senza agibilità e finanche senza certificati anti incendio, lasciando così quotidianamente allo sbaraglio, se così fosse, le vite di centinaia di lavoratori.
Eclatante il caso del Palazzo della Polizia Locale, sito sul Viale Aldo Moro, col fronte anteriore realizzato ad anni di distanza dallo stabile primordiale posto alle spalle e distaccatosi negli ultimi calendari di circa 6 cm dal corpo fabbrica principale. Un’appendice della struttura, quest’ultima, da tempo inagibile e nel recente passato scandalosamente evacuata per un debole terremoto, sebbene invece ogni caserma sia catalogata per legge come “ luogo rifugio”, cioè un posto ove consentire un sicuro assiemaggjo delle persone in caso di calamità o emergenza naturale. Segni incontrovertibili questi, di un monitoraggio e di una manutenzione afflitta da evidenti errori e perduranti e consapevoli mancanze. E che taluni assessori non continuino a dire in pubblico che i vigili del fuoco abbiano valutato il ponte di Sant’Anna “stabile e sicuro”, perché non è vero NULLA. Con i VdF ho parlato spesso ed hanno negato seccamente. Nessun ingegnere al mondo potrebbe asserirlo.
Nessuno, manco il più corrotto ingegnere del Sud America o un tizio laureato in volata con 66/110, dopo un delta temporale pari alla distanza fra ogni Giubileo, trascorso poco fattivamente in Ateneo. Micidiale inoltre, che il sindaco possa ignorare le tante giovani e brillanti menti laureate nelle ottime università cittadine, preferendo l’assunzione di soggetti senza alcuna competenza specifica in taluni delicatissimi ambiti, ma funzionali ed anzi genuflessi ai voleri del suo interregno, che appare sempre più quello di un LIDER MAXIMO, per dirlo alla cubana.
Strafottenza, approssimazione, immaturità, mancanza assoluta di coscienza e di cognizione civica, settarismo, spasmodica cura dei propri interessi, narcisismo imperante, snobismo accentuato, presunzione colossale, sensazione di invulnerabilità forse sovralimentata da parentele dirette istituzionalmente pesanti ed anche monumentale incompetenza tecnica: una miscellanea espressa da questi personaggi, taluni proprio in cerca d’autore, potente come un’ atroce bomba ad idrogeno. Per quella che è la mia esperienza, dal punto di vista delle grandi opere, settore di cui mi occupo a livello mondiale da oltre 22 anni pur non essendo un ingegnere praticante, quella che ci governa è un’ avvilente e svilente giunta con le fattezze di una impenetrabile barriera di gomma, contro cui tutto inesorabilmente rimbalza. Mai vista mai in giro per l’Italia, una rappresentanza politica così refrattaria alle segnalazioni, alle denunce, alla REALTÀ.
Per quanto mi riguarda, è la peggiore amministrazione comunale di tutti i tempi. E se ci sono altri tempi, anche di quegli altri.