Reggio, “Mandamento Jonico”: i giudici in camera di consiglio

La Corte di appello di Reggio Calabria si è ritirata in camera di consiglio (secondo le previsioni almeno per 4 giorni), per decidere l’esito del processo di secondo grado “Mandamento Jonico” che si è definito con il rito ordinario. I giudici reggini sono chiamati a decidere sulle richieste della Procura Generale che ha concluso per condanne a un totale di circa 900 anni di reclusione, 10 prescrizioni e 2 estinzioni per morte dell’imputato, per un totale di 69 imputati. Il pg Francesco Tedesco ha chiesto la conferma delle condanne già emesse in primo grado dal Tribunale di Locri ma anche moltissime rideterminazioni della pena, in particolare, nei confronti di 17 imputati per i quali la Procura ha proposto appello evidenziando “l’erronea valutazione delle risultanze processuali che hanno portato alla pronunzia di assoluzione, la contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione, nonché l’errata applicazione della legge penale in relazione ai singoli capi di imputazione”.

I giudici della Prima sezione penale della Corte di Appello di Reggio Calabria sono chiamati anche a valutare il ricorso della Procura proposto nei confronti di 42 imputati sulla ritenuta “inosservanza o erronea applicazione della legge penale in relazione al trattamento sanzionatorio determinato per gli imputati indicati, condannati per il reato di cui all’articolo 416 bis c.p.”. Secondo l’assunto della Procura generale reggina, il Tribunale di Locri, pur avendo condannato gli imputati per il reato di associazione mafiosa “non ha applicato il trattamento sanzionatorio attualmente previsto dalla legge, ma quello più favorevole precedente all’entrata in vigore della legge 27.05.2015 n. 69”.

Il numeroso collegio di difesa ha concluso nell’interesse dei rispettivi assistiti contrastando l’assunto accusatorio e chiedendo l’accoglimento degli appelli, dove hanno censurato le motivazioni della sentenza di primo grado.

La maxi operazione “Mandamento” è stata coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio e condotta dal Reparto Anticrimine di Reggio e dal II Reparto Investigativo, entrambe articolazioni del Ros, nonché dal Comando Gruppo Carabinieri di Locri nei confronti di 18 locali di ‘ndrangheta, 16 dei quali appartenenti al “Mandamento jonico” e un altro rientrante nel “Mandamento di Reggio Centro”.