Reggio. Perché Cannizzaro ha eliminato dal curriculum il suo passato di consulente con Totò Caridi?

Francesco “Ciccio Bummino” Cannizzaro ormai dà sempre più… all’occhio. La sua cafonaggine mascherata malissimo, la sua arroganza senza confini e la sua imbarazzante ambiguità nei rapporti con la criminalità organizzata, a cominciare dal tragicomico “attentato” di un paio di anni fa alla sua segreteria, hanno definitivamente “svegliato” anche l’attenzione di giornali nazionali come Domani, che qualche tempo fa gli ha dedicato un pezzo, anche se firmato da uno dei giornalisti più scadenti del “sistema” calabrese.

Ovviamente il soggetto in questione evita di fargli “male” come dovrebbe ma in qualche modo riporta alla luce – e non sarebbe davvero stato possibile il contrario – il suo rapporto con l’ex senatore Antonio “Totò” Caridi, determinante per la sua ascesa.

“… Cannizzaro rappresenta l’incarnazione di una nuova classe dirigente calabrese, cresciuta in un contesto politico complesso e spesso segnato da contatti pericolosi. La sua ascesa non è stata priva di sfide giudiziarie: nel 2016, ad esempio, fu indagato nell’ambito dell’operazione “Ecosistema”, accusato di aver beneficiato del supporto elettorale del clan Paviglianiti. Tuttavia, come sottolinea “Domani”, Cannizzaro è stato assolto “perché il fatto non sussiste”, un episodio che ha rafforzato la sua immagine pubblica e la sua carriera politica.

Un altro episodio suggestivo riguarda il rapporto simbiotico che Cannizzaro aveva con Antonio Caridi, descritto da Comito come il suo “mentore”. Le intercettazioni raccolte nel 2012 rivelano quanto fosse forte l’influenza di Caridi su Cannizzaro: in una conversazione, Cannizzaro ammetteva candidamente che avrebbe dovuto “parlare con Antonio” prima di prendere qualsiasi decisione. Questo legame profondo ha caratterizzato la sua ascesa, conferendogli un profilo di politico astuto e spregiudicato…

Certo, “Domani”, per usare un eufemismo, ha scritto un articolo “edulcorato” per evitare di prendere denunce, ché manco De Benedetti ha voglia di risarcire gente come Cannizzaro. E così ha saltato parecchie vicende imbarazzanti restituite dalle intercettazioni dell’inchiesta “Alchemia” come quella del colloquio tra Caridi e Girolamo Giovinazzo, detto Jimmy, ritenuto il capo della cosca di Cittanova.

All’ora di pranzo del 10 dicembre 2009, Caridi parla infatti al telefono con Giovinazzo e i due definiscono i dettagli per la sera. Giovinazzo chiede: “Ma poi Francesco viene?”, “Francesco sì”, risponde Caridi e poi Giovinazzo dice testualmente: “Fai tu, i tuoi amici sono nostri amici, sei libero di fare quello che vuoi”. Il “Francesco” per gli inquirenti è proprio l’attuale deputato forzista, Francesco Cannizzaro, che effettivamente partecipa all’incontro.

Le indagini (e quanto emerso in aula) avrebbero provato il sostegno elettorale di Giovinazzo a Caridi, già a partire dal settembre 2009, fino alle Regionali del marzo 2010, che vedranno la stragrande vittoria di Caridi, nei ranghi del centrodestra di Giuseppe Scopelliti. Da Caridi, Cannizzaro avrebbe appreso molto in termini politici. E’ anche lui che, giovanissimo, si relaziona proprio con Giovinazzo, il quale dice: “Qua siamo tutti con Antonio”, cioè Caridi. E potremmo andare anche oltre… 

LA “LEGGE” DI CARIDI E CANNIZZARO (https://www.iacchite.blog/reggio-le-legge-di-caridi-e-cannizzaro-nellinchiesta-alchemia-i-tuoi-amici-sono-nostri-amici/)

“Domani” non riesce a fare luce né sulle ultime frequentazioni in quel di Scilla con i fratelli Paladino, impelagati fino al collo nelle vicende che hanno determinato lo scioglimento del Consiglio per in filtrazioni mafiose…

SCILLA, LA CENA NEL LOCALINO DEI PALADINO (https://www.iacchite.blog/scilla-la-cena-spregiudicata-di-cannizzaroocchiuto-nel-localino-dei-fratelli-paladino/)

E neanche sulle ormai leggendarie “coperture giudiziarie” che gli consentono di vincere sempre le sue sfide giudiziarie. Non parla del chiacchieratissimo magistrato Felicia Genovese (quella del caso Claos), moglie di un suo cugino, e neanche della neo assessora regionale Caracciolo, ex viceprefetto di Reggio, ma tant’è. A Reggio lo sanno tutti chi è che lassù ama il “Bummino”.

Ma c’è un altro particolare, non certo di poco conto, che in queste ultime ore sta appassionando i reggini, che ovviamente sono in grado di andare molto ma molto più oltre delle “mezze rivelazioni” e delle “mezze verità” dei giornalisti di regime.

Date un’occhiata al CURRICULUN VITAE di Ciccio Cannizzaro  (CURRICULUM CANNIZZARO)

Ebbene, incredibile, ma vero: Cannizzaro ha eliminato ogni traccia del suo passato di consulente dell’ex senatore Antonio “Totò” Caridi. Niente di niente, non c’è. Eppure in rete si trovano agevolmente le coordinate del suo passato di consulente dell’allora assessore regionale Caridi (giunta Scopelliti) tra il 2011 e il 2012. Pubblichiamo di seguito, i particolari e i dettagli, anche economici, del suo rapporto di lavoro con Caridi. Come mai non figurano nel suo curriculum vitae? C’è qualcuno a cui interessa approfondire questo argomento o le “coperture giudiziarie” di Cannizzaro sono ancora troppo alte da superare?