Reggio Pride, il decennale del corteo arcobaleno in una città resiliente

di Isabella Marchiolo

Fonte: Reggio Today (https://www.reggiotoday.it/cronaca/reggio-calabria-pride-2024-cronaca-corteo.html)

Dieci anni di orgoglio, una festa importante che Reggio Calabria ha fortemente voluto contro ogni ostacolo, con passione e senso di comunità. Più che mai il Pride che ha oggi sfilato sul corso Garibaldi e fino al lungomare è stato una festa corale, riunendo sotto la bandiera arcobaleno non soltanto il popolo lgbtqia+ ma tutta la società civile reggina. Tra chi è alla sua prima volta e i veterani che hanno vissuto questi lunghi anni in cui la manifestazione si è consolidata sul territorio, il Pride fotografa un mondo che cambia ed è impossibile fermare. Le coppie sentono meno il bisogno di scambiarsi effusioni, ad emergere di più è la rivendicazione da parte delle famiglie omogenitoriali che portano al corteo i figli anche molto piccoli, condividendo con loro l’esperienza, integrandoli nell’onda allegra di abiti eccentrici, make up fantasioso, manifesti irriverenti o volutamente choc, balli e canti guidati dal ‘carro’ dove sono state cerimoniere perfette la drag queen in guepiere mozzafiato ispirata alla cantante Annalisa, e la giovane attivista Alice Malavenda, portavoce della manifestazione.

Il clima è torrido ma non sarebbe Pride senza parrucche, stivali, lustrini e costumi provocatori. A ogni età, nella giornata in cui si può esagerare, trasformarsi in chiunque, essere se stessi senza limiti di genere, età e fisicità. Il Pride non conosce bodyshaming e anzi si offre agli sguardi con sfacciata voglia di suscitare reazioni forti. “Dopo la tempesta esce sempre l’arcobaleno”, si grida dal carro alla folla gioiosa nonostante, come dice Natasca Maesi, presidente nazionale Arcigay e ospite del decennale reggino, questo sia un momento molto difficile per il nostro paese. “Viviamo nell’Italia peggiore di sempre – ha dichiarato – e siamo grati a Reggio per questa partecipazione piena di entusiasmo. Il percorso è stato in salita ma vi siete ripresi la vostra città, avete dimostrato che Reggio c’è per festeggiare questi dieci anni di lotta e resistenza insieme. Il Pride è oggi sempre più intersezionale e transfemminista, parla di cultura dell’amore contro l’odio, del diritto che tutte le famiglie hanno di essere riconosciute senza privilegi per nessuno. L’Italia sta tornando indietro ed è importante continuare ad avanzare per abbattere i pregiudizi e parlare di accoglienza, pluralismo e inclusività”.

“Questi dieci anni – ha aggiunto Donatella Siringo, presidente nazionale Agedo – raccontano di una grande resilienza di Reggio e sono degni di un grande festeggiamento. Sono felice di essere stata invitata perché ho anch’io origini meridionali e sono orogliosamente terrona. E’ il mio primo Pride in una città del Sud ed è davvero un’emozione”.

Doretta Drag Queen al Pride 2024
Doretta Drag Queen al Pride 2024

Doretta drag queen, amatissima madrina del Reggio Calabria Pride, ha sottolineato come questa edizione sia stata mossa da una determinazione che ha consentito di superare tutti gli ostacoli: “E’ un momento storico – afferma l’artista, Salvatore Piromalli – in cui c’è un forte bisogno di farsi sentire per ciò che si è e per questo oggi vogliamo essere numerosissimi. Ringrazio tutti quelli che vorranno essere insieme a noi e in particolare le drag queen che ogni anno rappresentano il motore dell’evento con la loro animazione”.

Tante le adesioni di associazioni e personaggi pubblici al Reggio Calabria Pride, tra cui quella del giornalista e massmediologo Klaus Davi, che oltre al vessillo arcobaleno griffato anche con il simbolo della pace, ha sventolato la bandiera di Israele. La politica (che ha occhieggiato in tanti slogan contro il genocidio e di solidarietà ai palestinesi) però non c’entra. “Reggio è la mia città adottiva – spiega – fondata da Aschenez e quindi con origini bibliche, inoltre ho voluto citare Israele ma non per le mie origini familiari ebraiche. E’ uno stato molto inclusivo ospitando come unica democrazia mediorientale ben due Pride, di cui a Gerusalemme con la partecipazione di 500.000 persone. Israele accoglie migliaia arabi omosessuali e tenevo molto a ricordare questo aspetto, pur condividendo l’auspicio di tutti per la pace tra i popoli del Medioriente”.

Nel corteo entrano tutte le tematiche che minacciano le libertà, scavano divari, alimentano diseguaglianze. Dalla guerra, all’autonomia differenziata, alla migrazione sanitaria delle regioni del sud e il rischio tossico del recente rogo di Palmi. Il Pride si fa portavoce di una tutela di diritti collettiva e trasversale, con il nucleo di una latitudine fragile, colpita da politiche governative antimeridionaliste. Sul carro accanto alla presidente Arcigay reggina, Michela Calabrò, sale anche il sindaco Giuseppe Falcomatà: “Abbiamo dimostrato che tutto si risolve e che questa città non arretra davanti ai diritti”. Pace fatta, dunque, dopo la gaffe organizzativa che aveva quasi annullato il Pride del decennale, con un abbraccio tra Falcomatà e Calabrò e il sindaco che continua la sfilata fino all’Arena dello Stretto, in mezzo alla gente, tra selfie e strette di mano.

Sfidando l’afa il corteo ha proseguito il suo cammino accompagnato dagli sguardi dei curiosi che hanno assistito allo spettacolo anche dalle finestre – poco importa con quale pensiero, quello che conta è far parte della città, della passeggiata di un sabato pomeriggio. I commenti malevoli non si sono estinti, ma in compenso sono aumentati i sorrisi di simpatia. “Questi dieci anni sono stati molto difficili per il percorso dei diritti e per questo siamo qui”, aveva sottolineato Michela Calabrò. E il caso vuole che sul lungomare ci sia anche la sessione fotografica di un matrimonio, e le pose degli sposi si interrompano per uno scambio di auguri e saluti. Sullo sfondo il mare dello Stretto e il tramonto dai colori fiabeschi, che avvolge in una luce dorata la grande bandiera che sarà poi srotolata davanti all’Arena dello Stretto, sede del raduno conclusivo. Per lasciare spazio all’altra manifestazione programmata nello stesso luogo, il Pride deve rispettare tempi rigorosi, ma si continuerà a festeggiare stanotte con un party arcobaleno al Blue Morgana.