Reggio, processo Miramare. La Marcianò: “Mai pentita di avere denunciato”

“Ti sei pentita Angela ? No ! Sono molto addolorata, ferita e mortificata ma certamente non mi sono pentita, neanche per un secondo. L’amore per la Legalità non può essere solo
blaterato in passerella. Va coltivato e perseguito a qualunque costo esattamente come la Fede, senza tattiche e senza riserve. È questa la prima cosa che ho ritenuto di dover fare per amministrare degnamente la mia città”.

Iniziava così lo “sfogo” tramite il suo profilo facebook dell’ex assessore comunale Angela Marcianò, la quale commentava così il 12 luglio del 2019 la sua condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) per la vicenda dell’assegnazione dell’Hotel “Miramare” che torna di grande attualità oggi, a poche ore dalla condanna del sindaco Falcomatà e dei suoi assessori.
“Sono molto credente  – scrive la Marcianò – e pentirmi di aver denunciato solo perché condannata, pur avendo sempre spontaneamente collaborato, rischiato ed essermi totalmente affidata alla Giustizia, sarebbe molto riduttivo.
Sarebbe come dire di non credere più in Dio per l’errore di qualche prete o per qualche evento infelice che ha attraversato la mia vita.
Non funziona così. Se credi veramente in qualcosa devi crederci sempre perché sai che Dio conosce la verità Vera e troverà sempre il modo di ricompensare i sacrifici e le amarezze non meritate. Schiena dritta e testa alta. Come prima, conclude – anzi più di prima”.