di Alessia Bausone
Fonte tpi.it (https://www.tpi.it/)
La Treccani nel 2008 ha introdotto il neologismo “spendopoli” per indicare uno scandalo suscitato dal malcostume di sperperare denaro pubblico. E se a spendere (e spandere) tali soldi sono i politici di una casta che mira ad autoconservare i propri privilegi (e quelli per gli amici degli amici) andiamo a toccare un punto divenuto assai dolente nella storia politica degli ultimi dieci anni.
Già, perché se un autista della giunta ha un contratto “all inclusive” di 38.000 euro annui, un autista del consiglio oltre allo “stipendio base” di 28.707 euro, ha diritto ad un rimborso spese forfettario per “trattamento mensa” ed un rimborso spese “finalizzato al ristoro del disagio economico e fisico che affrontano gli autisti, la cui residenza dista almeno 10 chilometri da quella del titolare della struttura”. In Calabria, quindi, un autista che abita a più di 25 chilometri dalla residenza del suo datore di lavoro ha diritto a ricevere 750 euro mensili esentasse “per il ristoro del disagio economico e fisico” che patisce nell’affrontare tale interminabile tragitto che rientrerebbe, invece, nelle normali mansioni di lavoro di un autista, ma la normativa regionale slega i trattamenti economici degli autisti a qualsiasi tipo di contrattazione collettiva. Insomma, decide la casta.
Chi sono, quindi, i più bramosi di mettersi alla guida delle auto degli assessori e dei consiglieri calabresi? Una stuola di amministratori pubblici locali ed esponenti di partiti politici. E se la presidente della giunta Jole Santelli ha come autista il responsabile enti locali di Forza Italia per la provincia di Cosenza, il presidente del consiglio Mimmo Tallini ne ha due, part-time: un consigliere comunale di Catanzaro indagato nell’ambito dell’inchiesta gettonopoli ed un ex consigliere comunale di Crotone eletto col centrosinistra. L’assessora regionale ai trasporti Domenica Catalfamo ha come autista part-time un rappresentante dei giovani di Forza Italia del reggino (vicino al di lei cugino, l’onorevole Francesco Cannizzaro), mentre l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo ha un ex consigliere comunale di Cassano Ionio, Forza Italia. In consiglio regionale, il segretario questore in quota Lega Filippo Mancuso ha nominato, addirittura, un sindaco del catanzarese per guidare la sua auto, mentre il capogruppo dell’Udc Giuseppe Graziano ha assunto la moglie dell’ex assessore regionale all’ambiente dei Verdi della giunta di Agazio Loiero.
Anche l’opposizione ha le sue auto, con il capogruppo del PD Mimmo Bevacqua che vede sedersi al posto del guidatore un consigliere comunale di Acri, mentre il segretario questore Graziano Di Natale ha assunto il segretario del PD di Paola. Certo, con una previsione di calo del Pil nazionale del 7 per cento a seguito della pandemia, la classe politica calabrese, dopo la pessima figura con la legge sui vitalizi, dimostra di essere, in maniera tassativamente bipartisan, sempre più legata al passato e isolata in un bunker di privilegi.