La cambiale di Mancuso e lo scontro con Forza Italia per il successore della Lauria
Trascorse le festività natalizie riprendono a pieno ritmo le attività istituzionali a Palazzo Campanella e se dal punto di vista politico si registra sempre di più una maggioranza piegata al sevizio del governatore Occhiuto lo stesso non si può dire rispetto alle dinamiche interne del consiglio regionale che vede quale primo inquilino Filippo Mancuso, il più imbarazzante presidente del Consiglio della storia della Calabria. Ormai ha stracciato persino Mimmo Tallini… ed è quanto dire!
Infatti i componenti dell’ufficio di presidenza, formato appunto dallo stesso Mancuso, con il contorno dello sciacquino principale di Occhiuto, al secolo Pierluigi Caputo, e di Cirillo per la maggioranza ed Alecci e Iacucci per la minoranza, in questi giorni hanno provveduto alla nomina dei dirigenti apicali dell’astronave (ossia quelli che comanderanno per i prossimi cinque anni l’ente) che in teoria sono quelli scelti per sostituire la supermegadirigente generale più pagata d’Italia ossia Maria Stefania Lauria (manculicani e arrassusia, così fa anche rima).
Tutto ciò ha determinato uno scontro politico piuttosto duro tra Mancuso ed i componenti dell’ufficio di presidenza, in particolare con i consiglieri di Forza Italia che rivendicavano il loro spazio.
Il presidente Mancuso, infatti avrebbe cercato di piazzare e pagare la sua cambiale elettorale, attraverso un blitz, indicando proprio al posto della megadirigente Lauria il suo elettore fidato Giovanni Fedele, dirigente del consiglio regionale evidentemente con scarsi risultati e soprattutto fratello di “Giggi”, già presidente del Consiglio negli anni 2000 – 2005. Per chi non lo conoscesse, ricordiamo che è quello del famoso concorsone dove vennero assunti tanti parenti di politici (tra cui casualmente… lo stesso Giovanni Fedele).
“Giggi” oggi – tanto per farvi inquadrare il “personaggio” – è imputato nel famoso processo Rimborsopoli per la “mala gestione” dei fondi dei gruppi regionali quando lo stesso era capogruppo del PdL.
Giovanni Fedele quindi viene indicato segretario in quota Lega da Mancuso non per meriti professionali ma solo per avere garantito al presidente del Consiglio più imbarazzante della Calabria durante le elezioni europee il primo posto per preferenze ricevute proprio nel loro centro aspromontano ossia Sant’Eufemia d’Aspromonte.
Il tentato blitz di Mancuso ha prodotto inevitabilmente uno scontro con Forza Italia che non avrebbe mai accettato un nome (peraltro impresentabile) imposto da Mancuso e non condiviso neanche dagli altri consiglieri della Lega a palazzo Campanella.
REGIONE CALABRIA, LA RAPIDA ASCESA DI GIOVANNI FEDELE (https://www.iacchite.blog/regione-calabria-la-rapida-ascesa-di-giovanni-fedele-sara-lui-il-nuovo-dg-di-palazzo-campanella-in-quota-mancuso/)
E così – grazie anche agli articoli della fonte di Iacchite’ che aveva anticipato tutto – ecco il colpo di teatro che va in scena ovvero l’inedito sdoppiamento degli incarichi e la nomina di ben due dirigenti per svolgere lo stesso ruolo fino ad oggi portato avanti dalla super burocrate regionale Lauria (sempre manculicani e arrassusia).
I bene informati raccontano che la maggioranza con lo sciacquino Caputo e il contorno di Cirillo ma anche la minoranza con Alecci e Iacucci hanno mal digerito sia la prova di forza dell’ormai sputtanato Mancuso sia l’unico nome proposto dal panciuto catanzarese per gli incarichi di segretario e direttore.
Sostanzialmente sembra che per porre ordine alle cose è stato costretto a scendere in campo proprio lui… Ciccio Cannizzaro ovvero il “bummino” in carne (tanta) e ossa (poche) che dopo aver fatto ragionare Mancuso ha controbilanciato la nomina di Fedele, indicato solo quale segretario generale piazzando invece a direttore generale Sergio Lazzarino ed a capi area Stefania Lauria e Maurizio Praticò nelle altre tre posizioni strategiche di vertice. Insomma Forza Italia pigliatutto!!!
Così, di fatto, è stato evitato lo strappo politico e messo in minoranza il presidente leghista e la sua folle strategia amministrativa attualmente criticata da tutti gli addetti ai lavori.
Insomma non è più un mistero che attorno al presidente Mancuso ruota un malcontento generale dei consiglieri regionali e non solo per le modalità con le quali conduce l’assemblea regionale. La presa di posizione di Alecci e Iacucci contro Mancuso parla chiaro.
Purtroppo in Calabria però le cambiali elettorali vanno pagate sempre indipendentemente dalle conseguenze che producono e quanto costano e per farlo a volte si rischia come in questo caso di scivolare sulle bucce di banana a danno dei tanti calabresi onesti e preparati.