Regione e Consorzi di Bonifica: legalizzati tributi illegittimi

Mauro D'Acri e Palla Palla

In queste ore impazzano le polemiche per la riforma operata dalla Regione per i Consorzi di Bonifica, con la quale non si fa altro che legalizzare tributi in realtà illegittimi.

Il PD si è reso responsabile di una legge vergogna e di questo si dovrà dare conto a 8000 cittadini calabresi a cui il Consiglio Regionale ha bocciato la legge d’iniziativa popolare per poi approvare la vergognosa legge D’Acri con annessi i falsi piani di classifica 2014. Il PD ha una grossa responsabilità in merito ad una legge che rende “legittimi” i tributi-truffa dei Consorzi di Bonifica. Ma ormai non è più una novità che il PD continua a perdere gli appuntamenti con il popolo che chiede giustizia.

Chiaravalloti, l’autore della prima legge sui Consorzi di Bonifica non era buono e ci mancherebbe altro, siamo tutti d’accordo. Poi, con Loiero, si fece il decreto attuativo 02/02/2010, cioè il mezzo per attivare le cartelle esattoriali.

Quindi toccò a Michele Trematerra, che prima del suo coinvolgimento delle inchieste della DDA di Catanzaro aveva provato a mettere le mani sulla legge con il PD contrario alla modifica perché doveva fare quello che è avvenuto oggi con Mauro D’Acri, il quale non solo ha superato i suoi predecessori nell’ideare la sua personale legge ma è passato sopra una proposta d’iniziativa popolare presentata da 8000 cittadini firmatari senza neppure discuterla nel tempo dei tre mesi dalla presentazione come previsto dalla Statuto Regionale in materia.

Quello che non ebbero il coraggio di fare altri l’ha portato a termine D’Acri in maniera scandalosa per passare alla storia con una legislazione ancora più ingiusta e l’approvazione di piani di classifica 2014 che altro non sono che un copia e incolla di quelli della Regione Lazio copiati peraltro anche in malo modo.

Sì, perché sono mancanti persino del calcolo della spese per il conseguimento dell’importo consortile per ogni consorziato possessore di terreni anche non agricoli ma compresi nel perimetro di contribuenza, come previsto dal decreto attuativo del 2010 e come più volte segnalato dai cittadini alla IV commissione a presidenza Bevacqua (ovviamente PD).

Una gran faccia di bronzo che ha ignorato 8000 firme raccolte in tutta la Calabria dal Comitato che si opponeva in maniera sacrosanta ai tributi di bonifica ingiusti. E così si è scritta un’altra pagina nera per la Calabria.