Regione: l’irresistibile ascesa del “dottor Stella”, esperto in truffe ai fondi europei

Ormai è prassi nella Pubblica amministrazione e soprattutto in quella calabrese: “Tutti colpevoli nessun colpevole” e a pagare sono solo i contribuenti.

Qualche settimana fa abbiamo dato notizia di una truffa ai fondi per l’agricoltura, con maxi condanna da parte della Corte dei Conti per un imprenditore e tre dirigenti regionali. Scorrendo tra i nomi dei condannati ne abbiamo notato uno che ci è suonato familiare ovvero Bruno Stella.

Stella è stato condannato insieme agli altri a risarcire 1 milione 293mila euro

Il caso è quello della Agrigest, azienda cosentina che ha beneficiato di una grossa tranche di contributi non dovuti. Nel mirino dei giudici contabili sono finiti Bruno Stella, funzionario istruttore e di fatto liquidatore dei contributi, Francesco Nicola Cumino e Rosario Calvano, dirigente di settore e dirigente generale dell’assessorato regionale all’Agricoltura quando sono accaduti i fatti.


A giudizio dell’accusa, all’imprenditore Gargano è stato concesso un finanziamento complessivo di 2 milioni 218 mila euro, di cui 1 milione 293 mila effettivamente erogato tramite il funzionario istruttore Stella, “senza l’adozione degli atti fondamentali da parte dei competenti uffici regionali tra cui il decreto concessivo, la delibera della giunta regionale di approvazione del finanziamento, l’atto di collaudo finale”.

Secondo la Corte dei Conti, Stella avrebbe “inserito indebitamente negli elenchi di liquidazione da inoltrare all’Agea il nominativo di Gargano, la cui domanda di finanziamento era stata per ben due volte respinta dall’Ispettorato di Cosenza (competente sulle pratiche), avendo lo stesso Gargano ottenuto, in anni precedenti, un finanziamento per specifiche finalità incompatibili con quelle perseguite con il nuovo finanziamento”.

Dopo qualche ricerca su internet abbiamo avuto modo di verificare, grazie a Dio la rete non dimentica, che Bruno Stella, funzionario della Regione Calabria, qualche anno fa era stato indagato per un’altra maxi truffa sui fondi in agricoltura.

L’indagine svolta a livello nazionale era denominata “Set Aside” e riguardava una truffa che si svolse nel 2005. Nel 2005 Stella era funzionario al Dipartimento Agricoltura e a causa di quell’indagine fu trasferito in altro dipartimento regionale. L’indagine si chiuse con un proscioglimento di quasi tutti gli indagati per prescrizione del reato.

In un’amministrazione normale al signor Stella non sarebbe stata data più la possibilità di gestire fondi, ma in Calabria la normalità è la truffa e il raggiro, per cui Stella è stato inviato a gestire, in qualità di responsabile di linea, i fondi FESR su Ricerca e Sviluppo. A distanza di tempo dalla prescrizione (del processo penale) la Corte dei Conti ha condannato Stella alla restituzione, insieme ai suoi compagni di merende, delle somme erogate impropriamente.

Ci saremmo aspettati un intervento immediato dell’amministrazione regionale, in primis per richiedere il rimborso delle somme, e in secundis a rimuovere il signor Stella dall’incarico di responsabilità che gli era stato attribuito.

Macché! Stella continua a gestire i fondi R&S e al suo riverito nome viene aggiunta anche la qualifica di dottore che, in effetti, non ha mai conseguito. Cosa sarà? Una laurea honoris causa in “Truffe ai fondi europei”?

 

Consigliamo al “Dott. Stella” di candidarsi a posti ancor più prestigiosi visti i titoli e le esperienze maturate.
E se in questi anni il Dottorissimo avesse gestito i fondi R&S come ha gestito i fondi in agricoltura qualcuno si è posto questo problema o tutto fa parte dei sistema, tanto per capirci, come quelli di Calabria Etica, Calabria Verde o Calabria Lavoro?

Dalla Regione Calabria non ci aspettiamo niente perché niente vale. A tutti i cittadini onesti consigliamo tanto Maalox.