Regione, Seby Romeo a Palla Palla: o metti i miei assessori o ti boicotto

A quei quattro ingenuotti che ancora credono che la politica sia servizio ai cittadini, e che i nostri governanti regionali delle brave persone che lavorano anche d’estate con 45 gradi per il bene comune, il vergognoso tira e molla che sta avvenendo in questi giorni in Regione, dovrebbe farli soprassedere definitivamente dal pensarla ancora così. E se anche questi ultimi quattro si convincono che i politici in fondo sono tutti gli stessi e che pensano solo ai loro interessi, direi che per tutti i mangiapane a tradimento che siedono in consiglio regionale è prossima la fine.

Era stata convocata per ieri, ed oggi, la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Campanella, avente come oggetto il rinnovo degli uffici di presidenza del consiglio regionale (scaduta il 7 luglio), e per l’emergenza migranti in Calabria. Ma la fronda guidata dal solito Seby Romeo, oramai in aperta guerra con Palla Palla, fa saltare tutto. Niente votazioni per il rinnovo dell’ufficio di presidenza e rinvio all’11 e 12 settembre.

Un grave atto che impedisce di fatto al Consiglio regionale di riunirsi in assemblea e tutto questo perché? Perché Seby e compari hanno inteso mettere alle corde Palla Palla con un bel ricatto: o fai il rimpasto di giunta mettendo chi diciamo noi, oppure ti facciamo saltare tutti i passaggi formali previsti dalla legge e dal regolamento necessari al governo della Regione. Altro che servizio al cittadino. Il solito mangia mangia. E la lotta di questi giorni, tutta interna al PD, avviene solo per questioni di potere e denaro, non certo per gli interessi dei cittadini.

Avete capito? Seby Romeo usa il suo ruolo politico come arma di ricatto per sistemare negli assessorati chiave i suoi uomini che dovranno fare i suoi interessi prima ancora che quelli dei cittadini. Non gliene frega niente dei bisogni della gente, si scannano tra di loro perché vogliono abbuffarsi sempre di più, senza ritegno e sulle spalle della gente. Ed usano la “politica” e le sue regole come arma di ricatto. Gente così meriterebbe, non la galera, ma l’esilio.

Una situazione, questa, che ci fa capire bene lo stato delle cose: siamo in balia di furfanti privi di scrupoli e dediti al saccheggio.

Ora useranno questo mese per trovare un accordo. E solo dopo questo, forse, il Consiglio regionale potrà ritornare a riunirsi, magari per approvare importanti finanziamenti che interessano gli amici degli amici.

E’ così che intendono la politica, e non c’è differenza tra destra e sinistra. Sono tutti una manica di porci che non si abbuttano mai. E questa è l’ennesima prova della loro ingordigia.