Rende 2025. Il trionfo di Sandro Principe: dal referendum al Garden. E i partiti affondano

Il giudizio era praticamente unanime. Dopo la presentazione delle liste per le elezioni comunali di Rende e soprattutto dopo il bagno di folla del cinema Garden, tutti gli osservatori della politica, tutti gli addetti ai lavori e persino coloro che sono scesi in campo, ritengono che Sandro Principe stava già “volando” e fosse in netto vantaggio rispetto ai suoi avversari. Sensazione oggi confermata dai risultati elettorali. Principe ha sbrigato la pratica al primo turno.

Del resto, il clamoroso esito del referendum consultivo per Cosenza città unica appena 5 mesi fa gli aveva spianato la strada per la ricandidatura ed era suonato come una sonora bocciatura all’atteggiamento dei partiti “ufficiali” usciti quasi tutti (unica eccezione Rifondazione Comunista) bastonati dal NO dei cittadini all’annessione di Rende e Castrolibero a Cosenza. Con l’assenso degli stessi cosentini, che hanno disertato le urne e con il loro silenzio assordante hanno condannato alla sconfitta Occhiuto, Adamo e tutto il cucuzzaro.

La circostanza paradossale è che gli stessi partiti “ufficiali” che avevano detto SI alla “morte” di Rende, oggi con una faccia di bronzo che va al di là di ogni confine, si presentano al giudizio degli elettori ben sapendo che, se avessero vinto il 1° dicembre 2024, queste elezioni non ci sarebbero state… Ci si chiede dove sia la coerenza di questi partiti e di questi personaggi che oggi si candidano in quel Comune che volevano “eliminare” ma tant’è: dicono che la politica è l’arte del “possibile” ma ci dovrebbe essere un limite a tutto.

E poi, quegli stessi personaggi che fino a qualche mese fa cantavano vittoria per il loro progetto calato dall’alto, ci facevano sapere, dall’alto della loro scienza infusa, che puntavano al… ballottaggio e magari speravano che Principe potesse ricadere nella trappola di Manna del 2019 quando, con un fuorionda televisivo pilotato a tavolino, erano riusciti ad avere la meglio al secondo turno.

Già al cinema Garden, storico quartier generale delle campagne elettorali socialiste, la vittoria era sembrata chiarissima. Sandro Principe ha spiegato con dovizia di particolari il programma elettorale sul quale punterà per la consiliatura. Rende città guida dell’area urbana  cosentina per l’Unione dei Comuni, il recupero del progetto della metropolitana leggera, lo svincolo a Settimo, lo sviluppo di una sanità territoriale, il ritorno di Rende al concetto di comunità. La “visione di una Rende Migliore”, che fa preciso riferimento a quella “visione” che è finita a pezzi nel decennio “mazzettiano” e che ha rilanciato Principe alla guida del suo popolo. Quanto basta per sintetizzare che Principe ha messo in ginocchio il sistema dei partiti ma questa è un’altra storia.