LA COPPIA ADAMO-GUCCIONE E LA “LONGA MANUS” SU RENDE
di Mirko Di Maria
Per onestà intellettuale e trasparenza nei confronti dei cittadini, riportiamo sinotticamente quello che si è verificato ieri nel costituito “Coordinamento” del PD rendese.
Si era parlato già da mesi di istituire, in seno all’opposizione consiliare, un cosiddetto “GRUPPO UNICO” che raggruppasse per l’appunto tutte le forze politiche riformiste e socialiste in modo da consentire una più univoca e coordinata funzione oppositiva che limitasse le machiavelliche macchinazioni dell’Amministrazione Manna.
Ma l’accordo, già discusso in precedenti dibattiti, non è stato ratificato da alcuni membri dell’Opposizione (cosa che appare abbastanza equivoca, forse in cuor loro suddette individualità politiche sono attratte dalla possibilità di un rimpasto della Maggioranza), in più il tutto è stato successivamente rinviato perché all’appello mancava il capogruppo del PD, lo stimatissimo dottore Verre; dunque la possibilità di creare un’opposizione unitaria in grado di svolgere in maniera corretta e nell’interesse dei cittadini la sua funzione è beffardamente svanita (almeno per il momento).
Questa è la situazione del PD rendese, ed è del tutto giusto che i cittadini conoscano le dinamiche di chi li rappresenta nelle sedi opportune; pertanto un opposizione che fa fiasco, un capogruppo che forse non ha ancora compreso la funzione che deve assurgere, un partito sempre più compromesso dalle ingerenze esterne che condizionano inesorabilmente l’autenticità della tradizione politica rendese.
La domanda che sorge spontaneamente è una, ma racchiude in sé un’infinità di interrogativi:
Perchè?
Perché arginare e impedire un naturale processo di aggregazione delle forze oppositive?
Perché rinviare ed aspettare la presenza di un capogruppo che da sempre si è contraddistinto per assenza e indolenza?
La riposta a tali interrogativi è meno ovvia di quanto appare, ma noi vogliamo buttar giù qualche abbozzata ipotesi. Già da tempo si vocifera nell’ambiente di un’ anomala e particolare attenzione di alcuni “oligarchi” dell’establishment politica cosentina, alle dinamiche e agli sviluppi politico-amministrativi di Arintha.
E mentre alcuni di questi sono riusciti ad inserirsi profondamente in tali dinamiche (vedi NCD e i Gentile) altri stanno cercando di ritagliarsi alcuni spazi politici, attraverso astuti compromessi sia con la maggioranza sia con alcuni membri dell’opposizione.
La coppia Adamo-Guccione forse sta cercando in tutti i modi di arginare quel naturale processo che vede molte forze sociali e politiche aggregarsi al di fuori degli schemi partitici dettati dall’establishment, e che vuole in tutti modi restituire la dignità politica ai rendesi allontanando lo spettro della “longa manus cosentina” che già troppi danni ha fatto e sta facendo alla nostra città.
La “coppia che scoppia” dunque, attraverso il suo fido delfino, che presumo possa essere l’indolente dottor Verre, cerca di creare un atipico compromesso, che possa inglobare nelle loro strategie qualche membro della stessa maggioranza, (se non proprio lo stesso sindaco) ritagliando anche per loro uno spazio rilevante nelle politiche decisionali di Rende.
Se la nostra ipotesi fosse corretta è probabile che ritroveremo il caro sindaco Manna detto “il paglietta” tra le fila del PD.
Ma queste rimangono semplici ipotesi che non hanno alcun valore se non quello di indurre i cittadini rendesi a riflettere e a giudicare l’operato di chi li rappresenta, maggioranza e minoranza, che forse poco consapevoli di ciò che succede nella comunità e delle evidenti problematiche che l’affliggono ormai da tempo, sono per lo più attratti dai giochi di compensazione creati ad hoc da questa establishment politica, prestandosi e forse vendendosi ai compromessi più subdoli, trasformistici e antipolitici.
tratto da
Insieme per Rende