Rende e Castrolibero, le conseguenze dell’incendio e tante domande ai sindaci

Gentile Redazione iacchite,

in merito al grave incendio verificatosi tra le colline di Sant’Agostino a Rende e di Castrolibero, praticamente nel cuore dell’area urbana, vorremmo fare alcune considerazioni perché in questi giorni abbiamo letto tante imprecisioni e bugie.

Ecco i gravi effetti del vasto incendio:

  1. Un ecosistema, nel cuore dell’area urbana, distrutto!
  2. Bruciati decine di ettari di bosco e alcuni uliveti.
  3. Fauna e flora ridotti a cenere.
  4. Durata dell’incendio: oltre 24 ore, infatti i primi focolai iniziarono domenica sera.
  5. Elicottero e Canadair arrivati quando ormai l’incendio aveva quasi distrutto tutto.
  6. Vigili del fuoco e mezzi carenti.
  7. Rischio frane. L’incendio potrebbe aver pregiudicato la stabilità idrogeologica di alcuni versanti.
  8. Sprigionata tantissima diossina e sostanze nocive per la salute umana.
    Alcune di queste, come le diossine, rimarranno sul terreno per decine di anni ancora!
  9. Distrutte le due discariche di Rende, una delle quali costruita a norma di legge.
  10. In una discarica sono bruciate le membrane protettive della discarica insieme a rifiuti pericolosi.
  11. Quando arriveranno le piogge dilaveranno parte delle sostanze pericolose verso valle: dove saranno assorbite dalla falda acquifera (presente a pochi metri di profondità).
Abbiamo letto le dichiarazioni del sindaco di Castrolibero Giovanni Greco “un paesaggio ricco di verde e benessere”, ma gli vorremmo ricordare che proprio in quella zona insiste la discarica di Castrolibero che ancora, dopo tanti anni, rappresenta un pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente, ma non ne abbiamo visto ancora la bonifica e né la messa in sicurezza! (Si può entrare da tutte le parti!)  A meno che il sindaco non voglia puntare ancora sulle discariche!?
Al sindaco di Rende Marcello Manna invece chiediamo:
  1. A chi spetta la bonifica delle due discariche? (al privato, al Comune, alla Regione…?)
  2. A chi spettava il monitoraggio del sito, visto che per legge le discariche, dopo la chiusura, vanno monitorate per parecchi anni ancora a causa del biogas emesso e del pericolo di contaminazione circostante.
  3. Perché ancora qualcuno deposita rifiuti pericolosi nelle discariche?
  4. Perché il sito non compare nell’elenco della Regione dei siti da bonificare?
  5. Le risulta che sia stato portato materiale nelle discariche proveniente dall’ex Legnochimica e dall’ex inceneritore di Coda di Volpe?
  6. E’ al corrente che sulle discariche, quotidianamente, pascolano greggi di pecore e capre?
  7. Perché la recinzione del sito non viene ripristinata in modo tale da evitare ulteriori conferimenti illeciti in discarica?

In attesa delle risposte alle nostre domande noi vigileremo affinché i responsabili dell’avvelenamento del nostro territorio paghino il conto.

LIPU – Sezione provinciale di Rende[email protected]

Comitato “No alle discariche” – Castrolibero/Rende – https://www.facebook.com/nomegadiscarica.dicastrolibero/