Chiusura Clinica Veterinaria di Roges – Replica dell’amministratore del condominio al racconto della clinica veterinaria
Quella pubblicata, l’8 dicembre, dalla “Clinica veterinaria Roges” sul giornale IACCHITE’, non è storia ma solo una “storiella”, il cui racconto travisa la realtà storica dei fatti, narrata con l’unico scopo di diffamare, provocare, istigare e quindi intimidire, tant’è che il narratore, l’autore della stessa “storiella”, ha ritenuto opportuno rimanere anonimo.
La verità è che il Condominio ha invitato, più volte, l’ambulatorio veterinario associato Roges (questa è la reale denominazione della struttura veterinaria, non è mai stata Clinica Veterinaria Roges), a risolvere bonariamente e in modo propositivo tutte le problematiche creatisi, sin dal suo insediamento nel Condominio, ultimo in ordine di tempo, nell’aprile scorso, invitandolo ad un procedimento di mediazione presso il Tribunale di Cosenza, senza mai ricevere alcun riscontro agli inviti, anzi, ricevendo arrogantemente tutt’altro: minacce, intimidazioni, anche scritte.
Tralasciando, in questo contesto, tutti i problemi di natura igienico-sanitario e di sicurezza creati dalla struttura veterinaria al Condominio (documentabili), il problema fondamentale, irrisolvibile, è che l’Ambulatorio Veterinario associato Roges, che quand’anche dovesse avere tutti i requisiti tecnici e professionali per svolgere anche l’attività di clinica veterinaria, non ha però i necessari locali idonei, agibili e destinabili per tale attività e non potrebbe essere diversamente: si è mai visto una clinica, una casa di cura o un ospedale, con degenza oltre quella giornaliera e che eroghi servizi assistenziali H24 senza alcuna soluzione di continuità, posti all’interno di un condominio residenziale?
Infatti, l’ambulatorio può insistere in locali con destinazione urbanistica A10 (Uffici e studi privati), mentre le case di cura, ospedali, poliambulatori con fine di lucro possono insistere solo in locali con destinazione urbanistica classificati D04, in quanto quest’ultimi, proprio per le speciali e particolari esigenze inerenti all’attività svolta, dovrebbero essere strutturalmente e funzionalmente, quanto meno, autonomi ed indipendenti rispetto al corpo di fabbrica destinato alla residenzialità dei vari condomini.
In sostanza, a norma del Piano Regolatore Generale del Comune di Rende, in determinate zone, logicamente, sensatamente, non possono insistere immobili che, per loro caratteristiche naturali, debbano avere destinazione urbanistica di categoria catastale D (immobili speciali a destinazione produttiva o terziaria come fabbriche, teatri, case di cure e ospedali ecc.). Non il Condominio, ma la competente amministrazione pubblica ha chiuso, legittimamente, la clinica per tali motivi.
E’ insensato che si possa pretendere che il Comune modifichi il Piano regolatore solo perché, un bel giorno del 2017, l’Ambulatorio veterinario associato Roges ha deciso di ampliare la propria attività (lucrativa), trasformandola in clinica veterinaria, tra l’altro senza la necessaria e obbligatoria autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Ente pubblico. Se l’Ambulatorio veterinario associato Roges, vorrà svolgere la lodevole e utile attività di clinica veterinaria, lo potrà fare in luoghi consoni ed adeguati, nel rispetto delle leggi, non certo all’interno di un condominio residenziale, perché ciò, anche con tutta la buona volontà delle altre parti coinvolte (Condominio e P.A), è praticamente impossibile, impraticabile.
Pertanto, in relazione ad ogni informazione non veritiera e accuse calunniose (minacce ed aggressioni subite da parte di condòmini), esposte nell’articolo a mezzo stampa qui contestato, è stato conferito mandato legale di valutare la situazione e, se del caso, di sporgere denuncia nelle opportune sedi penali e amministrative.
L’amministratore del Condominio









