Da quando si è scatenato il casino del Parco Acquatico di Rende, non passa giorno che non arrivino ulteriori informazioni su come viene gestita la cosa pubblica nella città d’oltre Campagnano. Dove la trattativa mafia-stato va avanti ormai da anni, altro che la Rai, Tonino Vivacqua e l’aperitivo del figlio di Rausa.
La Codis – istituto di vigilanza – continua ad avere il servizio di vigilanza al Parco Acquatico per conto della società aggiudicataria che fa capo a Tonino Vivacqua.
Ariosto Artese, fratello dell’assessore Annamaria, e vicesindaco ombra del Comune di Rende, è socio della Codis di Fabio Cauteruccio, che gestisce anche l’appalto del Tribunale di Cosenza, del quale ci siamo occupati a lungo in passato. Per chi non lo sapesse, Ariosto Artese è stato condannato nel 2014 insieme a Franco Muto, il re del pesce di Cetraro, nonchè boss di primo piano in Calabria con alleanze ed infiltrazioni in tutta la Calabria, nel processo Azimuth contro il clan mafioso, istruito e condotto dalla Dda di Catanzaro. Due anni di reclusione era stata la pena sanzionata in primo grado, poi ridotta in Appello per l’assoluzione da un capo di imputazione.
La Codis, con un procedimento illegittimo affidatole dal Comune di Rende – dirigente sempre il solito Infantino – in maniera diretta e senza una minima ricerca di mercato sta svolgendo il servizio di vigilanza al Parco Acquatico già da svariato tempo e non per come dichiarato negli atti con un importo al di sotto dei fatidici 40.000 euro ma ben oltre tale cifra. Dal momento che il Comune di Rende ha prorogato la durata del servizio (?!?) e ne ha addirittura esteso la fascia oraria!
Inoltre, da informazioni apprese all’interno del municipio di Rende, si stavano facendo grandi manovre per predisporre al più presto la gara per affidare il predetto servizio che di sicuro vedrà vincente chi lo sa quale ditta… Ma dopo il casino di questi giorni, tutto è stato bloccato.
Certo è che per diverso tempo ogni giorno si notava in Comune, precisamente dove staziona il dirigente Minutolo, la presenza ingombrante del signor Fabio Cauteruccio, titolare della Codis, abilmente accompagnato dal suo “fedele servitore” Ariosto Artese, vero deus machina di questa amministrazione. Questi signori erano e forse ancora sono al Comune tutti i giorni: a che titolo? E cosa facevano? E con chi si incontravano? E quando non erano in Comune stazionavano davanti al Quinto caffè bar per incontrare altri vari soggetti comunali….
Tutto ciò ovviamente con il consenso dell’assessore con la pistola, Pino Munno, che sovraintende l’iter per non correre nessun rischio.
E non è finita qui. Un altro appalto milionario è quello della caserma dei vigili del fuoco di Rende per il quale il comandante corrotto – anche per il porto delle nebbie!!! – Cundari, detto Massimuzzu i Santuvito (ormai sgamato e declassato e sbattuto via a Cagliari), ha concordato e stabilito con il sindaco Manna “le modalità finanziarie”. Con tanto di interviste ai media di regime… Guarda caso, il mediatore di tale operazione è stato ancora Ariosto Artese, il quale, sfruttando l’amicizia con un avvocato cognato di Cundari, ha concordato il tutto in una cena in un noto ristorante dove erano presenti Artese, Cundari, l’avvocato di cui sopra e il sindaco Manna.