Rende: il megaprogetto iGreco, la rivalutazione dei terreni e il consiglio comunale

“La delibera del 26/6/2015 con la quale la giunta di destra che governa Rende ha deliberato di richiedere una conferenza dei servizi per approvare in variante al piano regolatore generale in località Iscarella-Sant’Agostino, il progetto denominato “iGreco Ospedali Riuniti”, manca del parere della commissione urbanistica comunale. Il consigliere di maggioranza, Carlo Petrassi, in una intervista, fa sapere che il parere esiste. Ma in delibera non c’è nessun riferimento. Alquanto strano e molto poco trasparente. Ci chiediamo quali motivazioni tecnico-politiche siano state addotte e ci chiediamo quando il parere è stato dato: prima o dopo la richiesta della conferenza dei servizi?”.

E’ quanto si legge in una nota di Insieme per Rende.

E ancora, aggiunge la nota, “ci è ignoto il motivo secondo il quale una iniziativa edilizia così corposa non sia stata sottoposta al vaglio del consiglio comunale. E’ così elevato l’interesse pubblico per ricorrere alla conferenza dei servizi? In ogni caso Petrassi ha posto problemi seri e condivisibili ed è strano che a farlo sia stato proprio un consigliere di maggioranza”.

“Non ripeteremo le cose che ha detto Petrassi – continua Insieme per Rende -, ma vogliamo evidenziare che Insieme per Rende, in un ordine del giorno approvato dall’assemblea il 28 settembre scorso, ha ribadito che è necessario potenziare la sanità pubblica per farla tornare agli antichi splendori di qualche decennio addietro. Vorremmo, quindi, mettere in evidenza un solo punto che Petrassi non ha trattato: l’eccesso di volume che determina un notevole aumento della rendita fondiaria e, di conseguenza, una evidente rivalutazione dei terreni”.

“In delibera è riportato che l’estensione del terreno su cui sorgerà l’ospedale-albergo è pari a 46.493 metri quadri e che il volume della nuova costruzione sarà pari a 84.285 metri cubi netti. L’indice fondiario attuale dell’area è pari 1mc/1mq. Cioè per ogni metro quadro può essere edificato 1 metro cubo lordo. Dunque 46.493 metri cubi lordi. Nella delibera si parla di netto. Il lordo di 84.285 metri cubi netti equivale all’incirca a 100.000/110.000 metri cubi. Il volume che risulta in eccesso, cioè in variante rispetto al vigente piano regolatore generale, varia circa da 73.000 mc e non meno di 53.000 mc”.

“In questo modo – conclude Insieme per Rende – l’indice fondiario da 1 passerebbe a più del doppio (poco meno di 2,5). Ci sembra necessario che di questo se ne parli un po’ più ampiamente”.