Rende, 15 settembre 2018
Comunicato stampa Questo è giusto giusto il tempo di consuntivi e di progetti per il futuro della Regione e dei Comuni che andranno al voto a maggio 2019. I consiglieri Pd di Cosenza e di Rende hanno chiarito la loro posizione sulla metro leggera senza ricevere alcuna risposta. Né da Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, né da Marcello Manna, sindaco di Rende. Quest’ultimo, anzi sembra molto impegnato in pericolosi giochi di equilibrio nelle candidature regionali. A Rende, la sua disastrosa amministrazione si poggia su 3 consiglieri che fanno capo a Mario Oliverio, la cui ricandidatura alla presidenza della Regione Calabria verrà lanciata lunedì 17 settembre al T Hotel di Lamezia Terme, e su 3 consiglieri che fanno capo a Forza Italia, divisione Occhiuto-Santelli. Manna ha dovuto sottoscrivere il sostegno alla candidatura a Mario Oliverio e ha dovuto, poi smentirla. O quasi. Mai sentito parlare, infatti, di sostegni istituzionali a una candidatura politica. Vedremo lunedì. Se Manna sarà presente al T Hotel rischia gli strali di Occhiuto-Santelli, se non sarà presente rischia gli strali di Oliverio. E’ un sindaco confuso, che fa confusione, che mischia le carte continuamente. In questi anni di gestione del Comune di Rende ha fatto e detto tutto e il contrario di tutto. E’ in predissesto solo quando gli conviene. Si vanta di essere praticamente uscito dal predissesto, quando questo gli fa gioco, se non riesce a gestire un’opera (il parco acquatico ad esempio) la colpa è di chi quell’opera ha costruito, è contro la metro leggera se Occhiuto e Crisci lo chiamano, è d’accordo se Occhiuto e Crisci hanno cambiato idea. Non ha alcuna idea di politiche di bilancio e nessuna di urbanistica. Un po’ è con Occhiuto sulla città unica, un po’ frena e dice che non la farà mai. Un po’ è con Forza Italia, un po’ è con Gentile (ricordate la candidatura alla Provincia contro Occhiuto?), un po’ è con Oliverio, per poi ri-passare con Gentile e tornare con Oliverio. Insomma con uno così è complicato restare. Se ne sono accorti, per loro fortuna, i consiglieri comunali Carlo Petrassi, Antonello Elia e l’intero gruppo di Rende centro destra (Mario Bartucci, Sergio Monaco, Mario Bruno, Serena Russo e Annarita Pulicani) che lo hanno coraggiosamente abbandonato in tempo con tanto di motivazioni politiche. Con essi i consiglieri comunali socialisti (Alessandro De Rango del gruppo Pd, Carlo Scola del gruppo Rende Riformista e Franco Beltrano, capogruppo di Insieme per Rende), insieme al capogruppo di Rende cambia Rende, Massimiliano De Rose, hanno imbastito nell’ultimo anno un’opposizione dura e puntigliosa che non ha soltanto fatto le pulci alle tante cose storte deliberate da duo Manna-Infantino, ma ha svolto un ruolo propositivo rimasto sempre inascoltato. E’ stato, ed è, un grande onore per me e per Insieme per Rende aver potuto lavorare con questo gruppo di persone con le quali spero di poter continuare insieme un percorso che ci porterà a governare il Comune di Rende con programmi seri e concreti. Con un’azione trasparente indissolubilmente incardinata alla legalità. Senza trucchetti e trabocchetti come ci hanno abituato in questi 4 anni e come io stesso ho denunciato al ministro Salvini e al prefetto Galeone inviando, a fine luglio scorso, copie delle delibere che a mio avviso sono da guardare con la lente di ingrandimento. Non minacce, dunque, ma delibere. A Rende i cittadini hanno capito l’incapacità di questi amministratori che hanno ridotto Rende a una periferia degradata. Molti chiedono a gran voce il ritorno dei socialisti, di quegli amministratori che hanno reso Rende grande, bella, ricca. Noi stiamo lavorando, insieme agli attuali consiglieri d’opposizione, insieme a un gruppo dirigente profondamente rinnovato e di grandi capacità politiche e intellettuali, insieme a Italia del Meridione, al Partito Socialista Italiano, a Rende Progressista e tante altre organizzazioni politiche, per offrire il meglio di quello di cui siamo capaci per far tornare non solo Rende, ma l’intero hinterland, ad essere protagonisti nel campo della cultura, del lavoro e della giustizia sociale. Gianfranco De Franco
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