Lunedì mattina la Provincia di Cosenza, di concerto con la Regione Calabria, ha approvato il Piano di dimensionamento scolastico che prevede la rinuncia a 29 autonomie. Una mappa che si è trasformata in una corona di spine con tensioni che resistono a distanza di giorni. Ieri, gli studenti del “Cosentino-Todaro” di Rende hanno manifestato in Piazza XV Marzo a Cosenza sotto il naso della regina Succurro, per chiedere la revisione del dimensionamento adottato, soprattutto, perché «in base alle linee guida dettate dalla Regione (legge di bilancio 2023), le scuole che risiedono nei Comuni commissariati per mafia non sono oggetto di dimensionamento per tutto il perdurare del commissariamento, come successo nel 2018 al Comune di Gioia Tauro e Canolo (delibera giunta regionale n. 427 del 2018). Le scuole di Rende, dunque, non devono essere toccate! In particolare, riteniamo che la nostra istituzione, l’IIS Cosentino-Todaro, con una popolazione scolastica ridotta ma non esigua, sia stata smembrata in modo insensato, dal momento che l’Ite Cosentino è stato associato al Polo liceale e l’Ipaa Todaro all’IIS “Mancini-Tommasi”, scuola del Comune di Cosenza, secondo un criterio opportunistico. Ricordiamo la storia dell’Istituto Todaro: è nato sul territorio rendese nel 1956 ed è stato il secondo istituto agrario in Italia dopo quello di Torino. Il piano di dimensionamento annulla questa realtà storico-sociale”.