Domani, mercoledì 7 giugno, parteciperò volentieri, su invito dell’amico Mimmo Talarico, all’iniziativa pubblica titolata: “RENDE: LA CITTA’ CHE ARRETRA”, che si terrà alle ore 17.30 al Museo del Presente.
Ritengo utile e costruttivo un confronto politico aperto con le forze riformiste e civiche della nostra città, a prescindere dai candidati a sindaco, che nella mia visione di vera democrazia partecipata più sono e più fanno crescere la possibilità di offrire agli elettori ampia libertà di scelta tra visioni programmatiche diverse.
Una cosa è certa, Rende non può rimanere più ostaggio di logiche spartitocratiche di varia natura o frutto di gestioni lacunose, ma deve ritornare ad essere amministrata da gente che conosce il territorio, con limiti, potenzialità e criticità dello stesso che conosciamo bene, ma nello stesso tempo con la lucida consapevolezza che non siamo e non diventeremo mai mera periferia di nessuno.
A Rende il nuovo che avanza, con i vari profeti della giustizia e della legalità, lavora sulla “clientela” della bassa cucina politica, distribuendo contributi con i soldi pubblici ad associazioni che non operano sul territorio oppure acquistando copie di libri degli “amici degli amici”, che non hanno nessun nesso logico con la Storia e la tradizione della nostra città. Meditate gente, meditate.
Sergio Tursi Prato