Rende, la manifestazione di protesta dei cittadini al depuratore

Si sta svolgendo in contrada Coda di Volpe a Rende la manifestazione promossa dall’associazione Crocevia e dal Comitato Romore per dire no al raddoppio del depuratore e per sensibilizzare le autorità sulla grave situazione di disastro ambientale. Numerosi i cittadini che stanno pacificamente protestando.

Queste – in estrema sintesi – le motivazioni della protesta.

1. L’ impianto di Coda di Volpe è stato costruito su un’area destinata a contenere anche un inceneritore, chiuso nel 1998, perché inquinava. Tale sito è stato segnalato al Ministero dell’Ambiente e inserito fra le priorità nazionali che necessitano di interventi di bonifica e ripristino ambientale”. Ad oggi il sito non è mai stato bonificato. 2. Con ordinanza, n°1184 del 18/04/2000 del Commissario Straordinario Emergenza Ambientale della Regione Calabria, il Comune di Rende sul PRG aveva classificato l’area in questione come: “area da bonificare e da destinare a parco urbano”.

3. La concessione edilizia n° 141 a sanatoria, risulta priva del parere della Soprintendenza, perché quella a cui si fa riferimento nella stessa (Decreto Presidente Giunta Regionale n° 997 del 27/04/1983) si riferisce ad un progetto diverso.

4. Quanto indicato al punto 3 è confermato dal verbale di sopralluogo della Soprintendenza dell’8/10/1994, dove tra le altre cose si segnala la mancanza delle distanze previste dalla legge dal vicino fiume Crati e del Torrente Settimo.

5. Nel 2003, il Comune di Rende, con delibera n.6 del 03/03/2003, ha modificato la destinazione urbanistica dell’area in questione, trasformandola in zona agricola e senza tenere conto di quanto già stabilito dallo stesso Ente nel 2000.

6. Il compost classificato rifiuto dai tecnici nominati dalla Procura di Cosenza, è stato prima interrato e poi riutilizzato per coprire la discarica 2B, posta nel recinto del Depuratore dove si presume debbano essere costruite le altre vasche necessarie per il raddoppio dell’impianto.