“Telefono spento o non raggiungibile”: il cellulare non è attivo dal 25 novembre. E Angelica Causil, 28 anni, transgender colombiana, non comunica con i familiari rimasti in Sudamerica ormai da tre settimane. Lei chiamava ogni giorno la madre ed i congiunti che vivono a Valencia in Cordoba, dall’altra parte del mondo. La nostalgia rimaneva forte nonostante la costruzione di una nuova vita tentata in Italia, Angelica – all’anagrafe d’Oltreoceano registrata al momento della nascita come Diego Andres Causil Zabaleta – s’era stabilita da tempo a Rende, dividendo un appartamento in via Maiorana con una connazionale. Dalla Calabria raggiungeva spesso Napoli, città nella quale ne è stata denunciata la scomparsa. È stata una sua amica a farlo, sollecitata dai familiari della ventottenne che avevano spedito una segnalazione via mail alla questura di Cosenza. Troppo silenzio. La sparizione di Angelica non è una fuga volontaria: chi s’allontana da un posto non lascia effetti personali e vestiti ben ordinati nelle cassettiere e negli armadi. E, soprattutto, non taglia i ponti con la famiglia e le amiche più care all’improvviso e senza alcun motivo. “Non è il suo modo di fare” raccontano le persone che le erano più vicine. La compagna di alloggio ha detto ai carabinieri della compagnia rendese, investiti dell’indagine, che non mostrava preoccupazioni l’ultimo giorno che si sono viste e salutate. E’ uscita da casa tranquilla per incontrarsi con un conoscente. Un uomo, residente a Rende, che è stato individuato e interrogato dagli investigatori. Il testimone ha ammesso di avere incontrato Angelica e di averla accompagnata in auto a un “Compro Oro” dell’area urbana. Doveva ritirare degli oggetti che s’era fatta preparare dopo aver versato una caparra. L’amico ha ribadito di averla vista serena aggiungendo di essersi poi impegnato a riportarla nella zona di via Maiorana. Poi c’è il buio. L’allarme per la scomparsa è partito molti giorni dopo e se qualcuno dovesse aver fatto del male ad Angelica ha accumulato un vantaggio enorme sugli inquirenti.
Punto di domanda: perché la connazionale compagna do alloggio non ne ha segnalato l’immotivata e prolungata assenza^ Come mai non s’è preoccupata? Il procuratore capo di Cosenza Capomolla ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti. Sa bene che l’ipotesi di scomparsa potrebbe trasformarsi presto in quella di omicidio. In questa storia infatti si aggiunge un particolare di non poco conto destinato a essere considerato un possibile movente: la donna possedeva infatti 10.000 euro in contanti che avrebbe voluto spedire ai congiunti in Colombia. Soldi che s’era fatta tenere per un breve periodo da un’amica estetista rendese. Un’amica che, sentita dagli investigatori, ha confermato la circostanza precisando, però, di avere riconsegnato la somma alla colombiana alcuni giorni prima che sparisse. Ma i soldi non si trovano… Le ricerche di Angelica sono state estese in tutta Italia mentre dal Sudamerica la mamma ha lanciato un appello tramite la trasmissione “Chi l’ha visto?”. La sensazione è che la ventottenne non sia più in vita… Fonte: Gazzetta del Sud










