Rende, la storia siamo noi: i miei primi 43 anni di passione biancorossa (di Sergio Tursi Prato)

LA STORIA SIAMO NOI: I MIEI PRIMI 43 ANNI DI PASSIONE CALCISTICA RENDESE

di Sergio Tursi Prato

Raccontare 43 anni di militanza attiva nel tifo organizzato non è facile, anche perché il film dei ricordi scorre in questo momento tra gioie e dolori nella mia mente. Era il lontano 1973 quando in un garage di Commenda insieme a Mimmo Barbaro, Michele Turano,
Alfredo Vigna, Silvio Alice, Roberto Turco, mio fratello Pierluigi ed altri iniziammo a preparare i primi striscioni, a cucire le bandiere, a costruire i tamburi.

Con il primo Campionato di serie C1, nella stagione calcistica 1979/80, iniziarono a sorgere i primi club organizzati, come quello di Commenda, il “Marco Lorenzon”, i fedelissimi di Quattromiglia, di Santo Stefano, Tocci, del centro storico ma anche nella Provincia come a Mongrassano, San Lucido, Castiglione Cosentino, Diamante, Torano Castello e Carolei.

A questi vanno ad affiancarsi i Vickinghi del Sud, i Rangers di Surdo e Legione Sudista. Ma il gruppo più consistente era quello dei Figthers, che ai tempi di massimo splendore del calcio rendese, con la presenza in cinque campionati di serie C1 e sette di C2, è arrivato ad affiliare ben 400 tesserati, con un’età che variava dai 15 ai 21 anni.

Il Rende 1978-79 promosso in Serie C1

Grazie all’aiuto costante della dirigenza, supportato dall’impegno quotidiano profuso dai componenti del direttivo, la Tribuna B e la Curva si trasformavano ogni domenica in una polveriera d’entusiasmo, con lo Stadio che registrava in molte gare il “tutto esaurito” con oltre seimila spettatori.

Rende-Reggina 1981

Memorabili restano le coreografie organizzate contro l’Arezzo, il Siena, l’Empoli, la Salernitana, il Catania, il Pescara, il Livorno, la Reggina e tante altre squadre che quest’anno ritroveremo in serie C. Viste le continue soddisfazioni che la squadra regalava a noi sostenitori nel 1983 un gruppo di ragazze, guidate da Antonella Coscarella, Silvia Nardini, Stefania Di Napoli e la compianta Roberta Lanzino diedero vita alle “Figthers girls”. Inoltre, particolare citazione meritano i gemellaggi con i Teddy Boys di Crotone, guidati dai fratelli Cinnante ed i Viking Fasano.

Nella stagione calcistica 1986/87 la retrocessione nel Campionato Interregionale, con il nostro gruppo che subisce una forte diaspora e tanti tifosi che sono andati a tifare per il Cosenza. Nella stagione 2003/2004, grazie a Franco Ippolito Chiappetta, allenatore Franco Giugno e direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, il ritorno dopo ben 17 anni di assenza in serie C2.

Ma è anche il periodo più triste della nostra Storia, con il trasferimento del titolo a Cosenza e la ripartenza dai Campionati di Prima Categoria con il Santo Stefano, che poi diventa Rende grazie a Carlo Stellato, Mario Pellicori e Carmelo Barca. Senza dimenticare l’attentato a Sandro Principe del 2004, di cui ero uno dei più stretti collaboratori. Una notte mi apparve in sogno, chiedendomi di vedere una partita del Rende e fu allora che decidemmo insieme alla società di dedicargli la gara in notturna con il Manfredonia, trasmessa su Rai Sat.

A proposito di momenti di dolore, come non ricordare i tanti amici e tifosi scomparsi nel corso di questi anni. I dirigenti Michele Stellato, Tonino Lo Celso, Raffaele Mazzuca, Michele Iantorno, Angelo Fabiano, Gaetano Sesso, Fulvio e Gianpiero Coscarella, Eugenio Coscarello e poi i tifosi Antonio Gullo, Antonio Gaudino, Gianni Berardi, Carmine Aceto, Giovanni Salerno, Vincenzo De Bonis, Francesco Lanzino, Antonio Falbo, Vittorio Federico, Giuseppe Esposito, Francesco Pantusa, Pasquale Volpentesta, Arturo Mandolito, Mario Russo ed i grandi Mario Portone e Francesco Principe.

Il resto è cronaca calcistica di oggi, con un grande passato da difendere ed un futuro da conquistare. Dopo ben 33 anni di assenza dalla serie C1 finalmente rieccoCi.