Rende, l’unica città (del mondo) dove si muore “a rate” e con i loculi “in prestito”!

Marcello Manna

Buongiorno,

vi scrivo prendendo spunto da un vostro articolo sul nuovo cimitero di Rende (“Morire a rate” http://www.iacchite.blog/rende-cimitero-privato-si-morira-a-rate-con-il-project-financing/). Vorrei raccontarvi la mia triste esperienza perché forse non è molto chiaro ciò che succede nel comune di Rende quando purtroppo decede un familiare.

Nel mese di febbraio, quindi ante pandemia (non oso immaginare cosa ci sia adesso), viene a mancare mio nonno e inizia la trafila. Si arriva in cimitero e si incontra il custode con il quale si fa il giro turistico del cimitero con l’esposizione dei “posti disponibili”.

Faccio una premessa importante, gli ultimi due edifici costruiti circa due/tre anni fa hanno i loculi già tutti pieni, quindi i “posti disponibili” sono loculi di proprietà altrui, di persone non ancora defunte, che vengono dati in “prestito” e il tempo di tale prestito è tristemente legato alla vita del proprietario del loculo stesso. Venendo a conoscenza del fatto che i nuovi edifici sono saturi e che non ci sono attualmente progetti di nuovi posti in quanto lo spazio a disposizione è completamente terminato, ci troviamo un attimo spiazzati.

La prospettiva che abbiamo di fronte in quel momento è quella di un nostro caro defunto che viene spostato da un loculo all’altro (loculi destinati anch’essi a terminare) in attesa di non si sa cosa. Ma è il cosa ci viene detto quando ci rechiamo presso il comune che ci fa capire meglio questa situazione: ci viene detto che c’è addirittura il progetto di un nuovo cimitero, in un’altra area.

Ora, parliamoci chiaro, con i tempi dei lavori pubblici che ci sono in Italia, ma soprattutto nel nostro territorio, e considerando che vi è ad oggi un progetto preliminare, non riesco neanche a immaginare quando sarà usufruibile questo nuovo cimitero. Quindi ci troviamo a prendere atto di questa situazione, alquanto sgomenti, e procediamo comunque all’iter burocratico per usufruire di questo benedetto loculo “in prestito”.

Ecco, che le sorprese non sono finite, oltre al danno la beffa. Ovviamente mi riferisco ai pagamenti. Okay, i loculi devono essere pagati (non entro in merito ai costi perché scriverei un libro), ma questo loculo non è mio, non so fin quando durerà e non so dove il mio povero nonno verrà trasferito nell’eventualità venga a mancare il legittimo proprietario. Ma in tutto ciò non ho minimamente idea se e quando ci sarà mai il loculo definitivo.

Bene, il comune di Rende, in tutto ciò, mi chiede il 50 % del costo del loculo, da versare con regolare bonifico, ma senza rilasciarmi nulla. Una concessione non sarebbe corretto certo, ma una dichiarazione d’impegno? Una mera attestazione che il mio povero nonno un giorno potrà davvero riposare in pace? NULLA, il Comune non si prende nessuna responsabilità, però si prende il 50 % di un qualcosa che non esiste per finanziare il mega progetto del nuovo cimitero. Mi sembra assurdo che ad oggi i morti debbano finanziare i loculi dei futuri morti!

Questa è la mia esperienza, e molti altri potranno confermarlo. Con l’ordinanza di gennaio 2020 intanto il Comune ammette la saturazione dei posti nel cimitero e annuncia questa nuova “prassi”, a mio avviso del tutto illegittima. Il problema non è sorto ora, ricordo che tempo fa esisteva addirittura un magazzino con le bare di povera gente che non sapeva dove essere tumulata. Il problema c’è già da tempo, mi sembra assurdo arrivare a tanto.
Spero che la mia testimonianza serva per denunciare questa orribile situazione.

Lettera firmata