A Rende sta per scattare l’operazione Santa Chiara. No, non è il nome di un blitz di Gratteri ma l’obiettivo del sindaco Mazzetta per mettere a segno in consiglio comunale il PAU (Piano attuativo unitario) di Santa Chiara, con tutte le modifiche necessarie ai suoi compari per sistemare al meglio la cementificazione della contrada. Un’altra operazione spregiudicata, che viene condotta senza pudore proprio mentre è al lavoro una commissione d’accesso antimafia e potendo contare anche sul silenzio di quasi tutta l’opposizione. Non tutta, però. Rende per Rende ha tirato fuori una interrogazione risalente ad agosto nella quale si chiedevano lumi su questa operazione e alla quale non è stata data nessuna risposta (https://www.iacchite.blog/rende-per-rende-manna-ci-faccia-capire-i-piani-per-santa-chiara-santa-rosa-e-linze/).
Com’è facile verificare, ai punti da 3 a 6 (vedere foto in basso) l’amministrazione intende far approvare al consiglio comunale, singole autorizzazioni edificatorie a richiesta di privati. In un caso abbiamo anche una demolizione e contestuale ricostruzione come già accaduto con la caserma dei vigili del fuoco.
Ora a prescindere da chi siano i richiedenti privati (ma tutti conoscono gli interessi di Mazzetta e del suo compare Francesco Patitucci, il boss di Rende, che è nato e cresciuto proprio in quella contrada di Rende), la questione merita adeguati chiarimenti considerato che produce una oggettiva disparità di trattamento tra i diversi proprietari delle aree ex PAU. Per fare un esempio, quelli per i quali era prevista nel contesto del PAU che l’area di proprietà fosse destinata a parcheggio (al servizio delle aree edificate) non possono edificare, quelli invece le cui aree erano interessate alla realizzazione di edifici, secondo questa procedura (e in attesa dell’approvazione del PSC) verrebbero autorizzati a realizzare gli edifici.
Ora, immaginate cosa possa significare se in assenza di una considerazione unitaria dei comparti, si consenta di edificare, prima che si sappia di quel comparto cosa si vorrà fare in un prossimo futuro. Ogni scelta futura su quelle aree resterebbe vincolata a ciò che si consente di costruire adesso con questa procedura.
Certo, la situazione merita un chiarimento alla città ed a tutti i proprietari delle aree ricadenti negli ex PAU, I quali tutti pagano i tributi per la potenzialità edificatoria da molti anni, tuttavia, non a tutti risulterebbe consentito di concorrere alla realizzazione del comparto (che tale più non sarebbe). Â
Aggiungiamo che l’interrogazione di Rende per Rende è stata protocollata il 5 agosto 2022, proprio per ricondurre a chiarezza (politica e amministrativa) questo modus operandi spregiudicato e senza nessun rispetto per la legge. Tuttavia, non c’è stata la risposta scritta richiesta che avrebbe dovuto arrivare – come da regolamento del consiglio comunale – entro 30 giorni (04.09.2022). Siamo al 25 ottobre, ma domani Mazzetta e i suoi scagnozzi chiederanno al Consiglio di approvare, senza alcuna assunzione di responsabilità che, in ogni caso, passerebbe ai singoli consiglieri.
Marcello Mazzetta ha una maggioranza di consiglieri in parte asserviti ed in parte inconsapevoli (o finti tonti) che gli consente di farsi approvare quello che vuole senza che questi soggetti neppure si rendano conto delle responsabilità politiche e amministrative che assumono.
Noi ci auguriamo vivamente che la Commissione d’accesso antimafia insediata ormai da settimane al Comune di Rende segua con attenzione queste pratiche truffaldine. Ma anche il prefetto dovrebbe intervenire e anche con una certa sollecitudine. Continueremo ovviamente a seguire l’ennesima provocazione dell’uomo che sussurra alle mazzette.