In un documento, il ministro Matteo Piantedosi ha spiegato le motivazioni della proroga di 6 mesi dello scioglimento del consiglio comunale di Rende. Il ministro ripercorre le tappe che hanno portato allo scioglimento e alla gestione della terna commissariale e dedica una particolare attenzione anche e soprattutto al Psc (Piano strutturale comunale), con il quale Manna e i suoi fratelli avevano dato il via libera ad una speculazione edilizia e a una cementificazione selvaggia che il ministro definisce “anomala e immotivata”. Di seguito, il passaggio di Piantedosi.
Un segnale incisivo di affermazione di una gestione caratterizzata da forti principi di legalità e trasparenza amministrativa è stata la revoca disposta dalla commissione della delibera del consiglio comunale con la quale era stato approvato il piano strutturale comunale, strumento essenziale a carattere pluriennale di programmazione urbanistica e di sviluppo cittadino.
Ciò in quanto, come sottolineato dalla commissione straordinaria, erano emersi errori nella documentazione allegata alla deliberazione consiliare, sia per una serie di rilevanti motivi, quali l’eccessiva densità edificatoria in alcune zone o l’anomalo e immotivato aumento di indici volumetrici in alcune aree, sia per evitare intenti speculativi su aree pubbliche.
L’intendimento della terna commissariale è quello di sviluppare ulteriormente il già avviato confronto con alcune categorie tecnico-professionali per poi dare avvio a un percorso di nuova adozione del piano strutturale comunale più trasparente e rispondente alle esigenze dei cittadini.
Poche settimane fa attraverso l’inchiesta della rivista “Dedizioni” abbiamo pubblicato i tratti salienti di questa operazione che per fortuna è fallita. E ve ne riproponiamo il testo.
Caro direttore,
ti sono grato per il tuo interesse alla nostra rivista trimestrale “Dedizioni” che nel numero di Luglio 2024 ha allegato un Focus sul PSC di Rende allora revocato di recente da parte dei tre Commissari prefettizi che governano, fino alle prossime elezioni, il Comune di Rende.
E’ una pubblicazione oggettiva, che riporta integralmente quanto scritto dalla Commissione d’accesso.
Credo che i nostri lettori abbiano il diritto di sapere quali siano stati i motivi che hanno determinato le decisioni ministeriali di scioglimento.
False notizie, frasi dette e non dette, agitazione, torpore e clientelismo finiranno col cancellare, giorno dopo giorno, tutte le verità e persino quei “sacri princìpi” che sono stati acquisiti, spesso senza un’analisi scientifica.
Bisogna perciò vigilare e agire secondo regole di deontologia professionale per realizzare uno dei massimi compiti che la nostra Costituzione attribuisce ai giornalisti: quello di informare correttamente come richiedono le circostanze, senza ostentare, né avere paura, in modo tale che ogni lettore, ogni cittadino e ogni elettore, abbia chiaro tutto e possa decidere in base alla propria coscienza. Diversamente come si potrebbe godere il potere immenso della democrazia rappresentativa? Come si potrebbe godere della semplicità o del valore di ciascun comportamento?
La nostra pubblicazione non è un atto di accusa, non solo perché non tocca a noi essere accusatori, ma soprattutto perché dobbiamo avere rispetto per gli altri, senza essere sprezzanti e senza pensare che la verità la diciamo solo noi.
Diffondere notizie vere è semplicemente un atto d’amore verso il lettore. E’ lui che deve valutare e prendere decisioni, noi dobbiamo soltanto portare i fatti a sua conoscenza.
Credo, dunque, che l’articolo realizzato dalla nostra redazione possa essere utile soprattutto perché è vero. E’ proprio quello che hanno scritto i componenti della Commissione d’accesso e, quindi, uno dei pilastri che ha portato alla decisione di scioglimento.
Ambiti
Qui di seguito riportiamo, alla lettera, la parte della relazione della Commissione d’accesso relativa alla valutazione di otto ambiti del Piano Strutturale Comunale (PSC).
Ambito 1 Viale Parco e Via Repaci
Si tratta di un’area fra il Viale Parco e Via Repaci, destinata nel Prg del 2001 a ZTO F3/1, più precisamente zona per servizi e attrezzature destinata alla non residenzialità. La zona è con un indice di fabbricabilità di 1mc/mq. Con il Psc è trasformata in tessuto urbano a densità medio-alta con indice di fabbricabilità a 3,5 mc/mq. Il maggiore beneficiario è una sola società. L’incremento volumetrico che si ottiene è pari al 250% e il carico urbanistico è del 350%. C’è da rilevare che per tali incrementi non è specificato quali sono gli standard necessari e, soprattutto, quali soluzioni si adotterebbero per le opere di urbanizzazione primaria, visto che quelle esistenti non sarebbero sufficienti.
Ambito 2 via Repaci e via Corrado Alvaro
Quest’ambito di terreni fra via Repaci e via Corrado Alvaro, destinato anch’esso a ZTO F3/1, destinata a servizi e attrezzature destinata alla non residenzialità. In quest’area è insediata una stazione di servizio compatibile con l’attuale destinazione urbanistica. Anche qui l’indice di fabbricabilità fondiaria 1 mc/mq è trasformata in tessuto urbano con densità medio-alta e indice fondiario di 3,5 mc/mq. In questo caso i beneficiari sono soggetti privati che beneficerebbero di un incremento volumetrico pari al 250% e un incremento del carico urbanistico del 350%. Anche in questo caso non sono specificate né gli standard necessari, né le soluzioni che intenderebbero adottare per le opere di urbanizzazione primaria, visto l’inadeguatezza di quelli esistenti per i nuovi insediamenti.
Ambito 3 Municipio
Si tratta dell’area intorno al Municipio destinata dal Prg a ZTO F3/1 ad area per servizi e attrezzature destinata alla non residenzialità con un indice fondiario di 1 mc/mq. Anche qui l’indice di fabbricabilità è aumentato al 3,5 mc/mq. C’è da precisare che la non residenzialità è giustificata dalla previsione di creare indotto di terziario data la vicinanza della sede comunale. Il Prg del 2001 ipotizzava, infatti, incrementi delle potenzialità di offerte di lavoro. In maniera speculare ai due ambiti precedenti , l’incremento volumetrico è pari al 250% e il carico urbanistico è pari al 350%. Anche qui non sono specificati gli standard necessari e quali soluzioni si intenderebbero adottare per le opere di urbanizzazione primaria visto che quelli esistenti non reggerebbero l’impatto abitativo, esattamente con negli altri 2 ambiti.
Ambito 4 stadio Lorenzon
Riguarda l’area dello stadio Lorenzon. L’area del campo di gioco è riconvertita a standard urbanistici, mentre l’area che il Prg ha destinato a verde pubblico attrezzato dell’ex scuola Stancati, è trasformata in tessuto urbano a densità medio-alta con indice di fabbricabilità fondiaria a 3,5 mc/mq. L’area è oggetto di interesse edilizio da parte di una sola società di costruzioni.
Ambito 5 Quattromiglia dietro le piscine
Questo ambito è ZTO F3/3 (zona per servizi e attrezzature) con indice di fabbricabilità fondiari pari 0,5 mc/mq. L’aumento dell’indice di fabbricata fondiaria è sempre pari a 3,5 mc/mq. Qui il maggior beneficiario è una nota impresa di costruzioni edili che avrebbe, di certo, la forza economica di rilevare l’intera area per effettuare un intervento edilizio molto rilevante. L’incremento volumetrico qui è pari al 300% e l’incremento del carico urbanistico del 350%. Per quanto riguarda standard urbanistici e opere di urbanizzazione, vale quello detto per gli altri ambiti.
Ambito 6 Quattromiglia alta
In questo ambito le aree originariamente destinate a zona F1, zona che è definita per standard urbanistici dove è possibile costruire solo opere pubbliche, strumentalmente riportate come volumi esistenti nella relazione d’ufficio, sono trasformate in tessuto urbano a densità medio-alta, con indice di fabbricabilità fondiaria di 3,5 mc/mq. Il maggior beneficiario è la stessa società di costruzioni di cui all’ambito 5 e, anche qui, non si esclude che essa possa rilevare l’intera area, per realizzare un intervento edilizio. In questa area l’incremento edilizio è pari al 350% e l’incremento di carico urbanistico al 350%. Come al solito nessuna specifica di standard urbanistici e nessuna indicazione sull’adozione di opere di urbanizzazione primaria in quanto quelli già esistenti sono al limite delle capacità. In quest’ambito molti beni comunali subiranno un aumento di valore, ma questi sono pervenuti all’Amministrazione come cessione di standard di interventi precedenti dovuti alla città consolidata. Se essi, dunque, venissero utilizzati secondo le nuove destinazioni, verrebbero meno gli standard della città già costruita, con sconvolgimento delle opere di urbanizzazione esistenti. Ciò potrebbe comportare danni ambientali e, soprattutto, abbattimento della qualità della vita per la mancanza di spazi aperti.
Ambito 7 Saporito Failla
Nell’ambito 7, zona Saporito Failla,tutti gli standard presenti e consolidati, oltre alle aree destinate a Parco Urbano di cui parecchie di proprietà del Comune di Rende, pervenute per cessione e creazione di standard urbanistici degli interventi edilizi consolidati nella zona, diventano tessuto urbano con indice di fabbricabilità fondiaria di 1,4 mc/mq (medio-bassa), il quartiere, in passato realizzato solo mediante il sistema dell’intervento diretto, senza alcuna pianificazione intermedia (piani particolareggiati) e con indice di fabbricabilità fondiaria di 1,2, risulta alquanto disordinato e caotico, cresciuto intorno all’asse della provinciale Commenda-Rende centro, con una serie di traverse poco funzionali e disordinate. Le nuove previsioni urbanistiche non faranno altro che accentuare tale approccio caotico allo sviluppo del quartiere, dove, nella parte costruita, avendo aumentato l’indice di fabbricabilità da 1,2 a 1,4, ognuno è titolato a poter intervenire anche sul patrimonio edilizio esistente, con un incremento del carico urbanistico del 17%, mentre nelle aree originariamente destinate a Parco urbano (F1), l’incremento della volumetria è del 140%, tutta ex novo. Il carico urbanistico è di pari percentuale.Nessuna pianificazione è fatta circa la costituzione degli standard in tale aree, né tantomeno è stato affrontato il problema delle opere di urbanizzazione primaria, non potendo utilizzare quelle esistenti perché troppo cariche.
Ambito 8 Failla
Nell’ambito 8, zona Failla, tutti gli standard presenti e consolidati, oltre alle aree destinate a Parco urbano di cui parecchie già di proprietà del Comune di Rende, pervenute per cessione e creazione di standard urbanistici degli interventi consolidati nella zona, diventano tessuto urbano con indice di fabbricabilità fondiaria di 3,5 mc/mq (medio-alta). Il quartiere in passato realizzato solo mediante il sistema dell’intervento diretto, senza alcuna pianificazione intermedia (piani particolareggiati) e con indice di fabbricabilità fondiaria di 1,2, risulta alquanto disordinato e caotico, cresciuto intorno all’asse della provinciale Commenda-Rende con una serie di traverse poco funzionali e disordinate, le nuove previsioni urbanistiche non faranno altro che accentuare tale approccio caotico allo sviluppo del quartiere, dove, anche nella parte costruita, avendo aumentato l’indice di fabbricabilità da 1,2 a 3,5 ognuno è titolato a poter intervenire anche sul patrimonio edilizio esistente con un incremento urbanistico pari al 292%, mentre nelle aree destinate originariamente a Parco urbano e a F1, l’incremento della volumetria è del 350%, tutta ex novo, così come l’incremento del carico urbanistico è del 350%, nessuna programmazione viene fatta circa la costruzione degli standard in tale area, né tantomeno è stato affrontato il problema delle opere di urbanizzazione primaria, non potendo utilizzare quelle esistenti perché già troppo cariche.
(Articolo pubblicato il 16/07/2024 su FOCUS Anno 3 Numero 2 del 16 Luglio 2024 – Inserto di Bartolina ED
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Cordiali saluti.
Gianfranco De Franco
direttore responsabile “Dedizioni”