Rende tra Mazzetta e dinosauri: le mani sulla “Mia Città”

A Rende tutti – ma proprio tutti – hanno ormai capito che il tempo di Marcello Mazzetta al Comune è finito. Non rimane molto del “suo” tempo, canterebbero i Pooh, e già sono decine i cani che tornano all’osso in cerca di una molto improbabile “rivincita”. E l’altro giorno sono tornati alla carica gli immancabili dinosauri, in questo caso Sandro Principe, classe di ferro 1949 e Mimmo Talarico, che è un classe 1963 ma potrebbe benissimo essere coetaneo del primo… La loro iniziativa, per certi versi tragicomica, è stata intitolata “Le mani sulla città”.

Diciamo che si sono fatti prendere un tantino dall’enfasi, anche nel titolo.
È facile obiettare che se il Psc (Piano strutturale comunale) di Manna-Mazzetta mira a soddisfare e assecondare i desiderata di qualche noto imprenditore privato a discapito dell’interesse pubblico, a Rende e non solo tutti sanno che il Piano Regolatore Generale e l’urbanistica è stato ciò su cui altri molto tempo prima hanno consolidato un certo consenso e clientela, fondato le loro fortune e creato cerchi magici di politici-imprenditori.
A Rende lo sanno pure le pietre anzi i mattoni… Che è meglio…

Ad alcuni appare insopportabile che certi noti imprenditori prima amici siano diventati allo stesso modo amici di quegli altri che hanno il potere adesso. E’ un po’ difficile da comprendere, sembra quasi uno scioglilingua alla Branduardi della Fiera dell’Est (“… che al mercato mio padre comprò…”) ma questa è.

Gli “amici” seguono gli interessi privati e, dunque, il potere. Dopo il Psc, abbandoneranno Manna e i suoi adepti, e seguiranno chi verrà con la stessa disinvoltura. Come da scontatissimo copione.

Forse sarebbe stato meglio che qualcuno intitolasse l’evento “Le mani sulla Mia Citta’”.
Il problema è quello di un concetto “proprietario” della città, che ormai è diventato quasi surreale. In attesa del prossimo padrone “designato”, tanto ormai si votano da soli, visto che nessuno ci va più a votare…