Rende, tutta la verità sulla speculazione edilizia

Il consiglio comunale di Rende ha approvato la proposta di istituire una commissione consiliare di inchiesta sull’urbanistica di Rende negli ultimi decenni presentata dal consigliere Domenico Ziccarelli, espressione del laboratorio civico del sindaco Marcello Manna.

Ziccarelli, scuola socialista, negli ultimi anni ha preso sempre più le distanze dal “modello Principe” che alle ultime elezioni è stato bocciato anche dai cittadini rendesi. E vuole capire bene cosa è accaduto mentre Rende si sviluppava in maniera confusa e caotica arricchendo evidentemente una ristretta cerchia di “palazzinari”.

“Rende per decenni ha costruito palazzi – ha affermato in consiglio comunale Domenico Ziccarelli -. E’ cresciuta così tanto che si sono dimenticati persino di fare i marciapiedi… E’ del tutto evidente che un progetto di città deve pensare prima ai servizi per i cittadini e dopo ad eventuali business. Ma il modello di Rende virtuosa è finito ormai da un bel po’ di tempo. Costruivano quartieri su quartieri e, tanto per fare un esempio, non hanno pensato neanche agli asili nido. Forse pensavano a coppie sterili? E’ un paradosso, certo, ma indicativo del clima che abbiamo respirato e siamo ancora costretti a respirare”.

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Ci sono tante anomalie in questa vorticosa crescita di Rende, che hanno inevitabilmente attirato anche l’attenzione della magistratura. Ma senza risultati realmente tangibili.

“Mi chiedo – ha continuato Ziccarelli – come sia stato possibile sacrificare lo svincolo autostradale di Cosenza Nord per realizzare due complessi edilizi, tra l’altro orribili sotto l’aspetto urbanistico.

Mi chiedo perché, nella zona dove sorge l’Hotel Majorana, vediamo quello che vediamo e cioè uno scempio senza marciapiedi, senza illuminazione e senza raccolta di acque bianche. Sembra quasi che a Rende i marciapiedi possano esistere solo a via Rossini e sul viale Parco. E’ veramente incredibile!”.

Ziccarelli non concede né scampo e né attenuanti a chi ha governato Rende prima dell’arrivo di Marcello Manna.

“Con questa commissione d’inchiesta vogliamo comprendere se le varianti al primo e al secondo piano regolatore redatto dall’architetto Malara sono state approvate soltanto per fare palazzi, alcuni dei quali, come purtroppo tutti sappiamo, sono stati addirittura edificati sugli argini dei fiumi. Non conosciamo neanche l’entità del patrimonio immobiliare della città. E allora vogliamo anche vedere, negli anni, a chi è stato ceduto il nostro patrimonio. Vogliamo capire bene come sono state gestite le destinazioni d’uso. Pensiamo a quel palazzo sorto davanti all’ex Hotel Executive in quello che era uno spazio verde. Che cos’è accaduto? Chi è stato l’artefice di quest’altro scempio?”.

Domenico Ziccarelli, in sostanza, si chiede e chiede ai consiglieri comunali rendesi ma più in generale a tutti i suoi concittadini di dargli una mano per arrivare alla verità.

“Sono tante le cose da spiegare ai cittadini – aggiunge -. Dobbiamo essere in grado di spiegare cosa ha prodotto questo intreccio morboso tra politica e imprenditoria. Il Comune di Rende avrebbe dovuto incassare milioni di euro per oneri di urbanizzazione, eppure sembra che non li abbia mai riscossi. Si può sapere perché?”.

Ziccarelli non può e non vuole andare avanti ma i destinatari dei suoi messaggi sono sufficientemente chiari.

A Rende per decenni si è andati avanti in una situazione di palese conflitto di interessi. C’erano consiglieri comunali come, per esempio, De Rango e Stellato, che, oltre a rappresentare i cittadini in Consiglio, curavano anche i loro interessi di costruttori (e che costruttori!). Ziccarelli non lo dice apertamente ma è lì che vuole andare a parare. E, a quanto pare, i tempi politici potrebbero essere maturi per un’operazione-verità sicuramente tardiva ma fondamentale per capire come hanno funzionato certi meccanismi.