Rende, tutti i lavori pubblici affidati alle società di Massimino Aceto e il giro di soldi all’estero: “Se vince Principe, per noi è una rovina”

LAVORI PUBBLICI AFFIDATI A SOCIETA’ RICONDUCIBILI AD ACETO

La vicenda relativa ai lavori pubblici eseguiti presso il Palazzetto dello Sport (https://www.iacchite.blog/rende-i-lavori-al-palazzetto-dello-sport-assegnati-alle-teste-di-legno-di-massimino-aceto/), dimostra il fattivo concorso dell’imprenditore Massimino Aceto nell’esecuzione fraudolenta degli stessi, posta in essere nella piena consapevolezza del socio e compare Marcello Manna che, proprio nella sua veste di sindaco del comune di Rende si è, per l’ennesima volta, illecitamente ingerito al fine di favorire gli indebiti vantaggi del socio e compare Massimino Aceto, indistintamente confluenti nel coacervo societario fattivamente tra loro cogestito.

Da ciò deriva, quindi, la fondamentale importanza del mantenimento, da parte di Marcello Manna, della sua carica di sindaco del comune di Rende strumentalmente indispensabile alla possibilità di pilotare gare d’appalto ed affidamenti di lavori e/servizi in vista di propri illeciti vantaggi.

Mantenimento della “poltrona” considerato, infatti, dall’imprenditore Massimino Aceto quale elemento indefettibile nel contesto del loro rapporto corruttivo, come significativamente espresso nel corso delle conversazioni, nel contesto delle quali (nell’imminenza del ballottaggio, del 09.06.2019, tra Manna e Principe), interloquendo con un soggetto rimasto ignoto, – nel rappresentargli la sua partecipazione ai lavori presso il Palazzetto, nonché nel disquisire delle diverse somme di cui era in attesa di liquidazione (per l’esecuzione di lavori pubblici), oltre che delle problematiche ancora in corso per l’ottenimento dell’indebito pagamento dei lavori illeciti eseguiti lungo le sponde del fiume Surdo – ha espressamente affermato che l’eventuale vittoria di Sandro Principe sarebbe stata per lui una “rovina” (Se vince queste elezioni quello (Sandro Principe, n.d.r.) per noi è una rovina….

Così come, interloquendo col socio Cesare Florio, ancora in relazione alla problematica riguardante l’illecita liquidazione dei lavori abusivi lungo le sponde del fiume Surdo, l’ACETO ha emblematicamente affermato: “Se perde Manna non ci pagano più, te lo metto per iscritto”. Ebbene, a questo punto si pone in evidenza che da quando MANNA Marcello è stato eletto sindaco del comune di Rende (nel 2014) alle società riconducibili all’imprenditore ACETO Massimino dal comune di Rende sono stati affidati/appaltati i seguenti lavori pubblici…

Ed è proprio in relazione al suddetto fondamentale mantenimento della carica di massimo esponente politico dell’amministrazione comunale rendese (costituente uno degli illeciti vantaggi tratti dal Manna quale contropartita del patto corruttivo sussistente con l’imprenditore Aceto) che, dall’intero compendio investigativo è emerso:

  • non solo il fattivo coinvolgimento dell’imprenditore ACETO nella campagna elettorale del MANNA – così come riscontrato, a titolo esemplificativo, dalla conversazione telefonica attraverso la quale il MANNA, nel prospettargli l’inserimento del nipote nelle liste elettorali, chiede all’ACETO di intercedere col notaio CALVELLI, per finalità di consenso elettorale nonché dalla conversazione – captata in modalità ambientale nel corso della quale il MANNA ha esplicitamente invitato l’ACETO a “mobilitare” un po’ di gente in vista della presentazione delle liste elettorali nel corso della quale l’ACETO, nell’interloquire col MANNA, ha espressamente affermato che sarebbero andati “casa per casa” alla ricerca di voti); o come concordato tra ACETO Massimino e DE RANGO Franchino in data 14.05.2019 cui i due discutono dell’appoggio da conferire a MANNA Marcello nel corso delle imminenti consultazioni elettorali
  • non solo la disperata preoccupazione dell’ACETO rispetto ad un possibile “danno elettorale” per il MANNA, a seguito di un controllo eseguito dall’Ispettorato del lavoro presso il cantiere relativo all’abusiva costruzione, da parte dell’imprenditore corruttore, della privata abitazione del compare e socio MANNA Marcello;
  • ma, soprattutto, l’illecita concordata strategia di vera e propria compravendita di “pacchetti elettorali” dai competitors rimasti esclusi dal ballottaggio (così come riscontrato dalle conversazioni intercorse tra l’ACETO e il Presidente della Provincia IACUCCI, al quale il primo ha compiutamente esplicato il “mercimonio” di voti da porre in essere in favore del compare nel corso della quale l’ACETO, nell’interloquire con MANNA, ha espressamente affermato: “Dopo di che noi, quindi noi ci dobbiamo guardare la mano qua. Ci dobbiamo guardare la mano per le cose, hai capito il perchè?”; “… ma ora, se riesci a darglieli ad Arturo DE ROSE…. inc … gli dai 10 o 12.000 euro per ognuno … così ce li tiriamo la parte nostra …”).

Il fondamentale ruolo di sindaco del comune di Rende, consente al Manna di mettere a disposizione dell’Aceto i suoi pubblici poteri, in totale spregio degli interessi della collettività rendese da lui governata, così assicurando indebiti vantaggi patrimoniali al socio Massimino Aceto, col quale gestisce il coacervo societario in cui tali indebiti vantaggi confluiscono, costituente l’ulteriore contropartita del sinallagma corruttivo tra loro sussistente.

Si tratta, in particolare, di una circostanza emersa dall’intero compendio investigativo, con particolare riguardo al contenuto dell’attività captativa, poi riscontrata anche dalla compiuta analisi dei flussi di denaro (indistintamente sussistenti tra le diverse società del coacervo) effettuata dagli appartenenti al Gruppo da parte della Guardia di Finanza.

Massimino Aceto e Marcello Manna sono risultati essere soci, sin dalla sua costituzione (avvenuta nel 2006) della società MARP CORPORATION s.r.l., la cui compagine societaria è stata, poi, artatamente modificata quando il MANNA Marcello (nel giugno del 2014) è stato eletto sindaco di Rende, proprio allo scopo di dissimulare possibili situazioni, se non altro, di conflitti d’interesse, stante l’assidua esecuzione di lavori pubblici, da parte dell’ACETO, presso il comune di Rende.

Sul punto, si evidenzia che, da accertamenti effettuati, si è verificato che la società “MARP CORPORATION s.r.l.” ha la seguente composizione societaria: soci ACETO Desirè, ACETO Anna Lisa (figlie di ACETO Massimino), MANNA Andrea (figlio di MANNA Marcello) e PAESE Roberto; amministratore RUFFOLO Angelo; da ciò, l’acronimo MARP (MANNA-ACETO-RUFFOLOPAESE).

Inoltre ACETO Massimino ha fatto riferimento ad un’ulteriore società, denominata “F.A.D.” a lui riconducibile (nello specifico, la “F.A.D. HOLDING srl”), attualmente in liquidazione, ed in precedenza (il 02.11.2012) scissa dalla società ACETO Group srl, con la seguente composizione societaria: Soci ACETO Desirè, ACETO Anna Lisa; liquidatore RUFFOLO Angelo.

Dalle numerosissime interlocuzioni intrattenute dall’ACETO, e riguardanti, appunto, le diverse società da lui amministrate – quali, in particolare, quelle intrattenute col socio Cesare Florio, il fratello del notaio Stanislao Amato (Carlo Amato) e l’avvocato Gregorio Barba (nel contesto della vicenda corruttiva riguardante il presidente della Provincia di Cosenza, Francesco Antonio Iacucci) – è emerso, inoltre, il riferimento alla suddetta ulteriore società, la FAD HOLDING s.r.l., riferibile sempre al binomio ACETO/MANNA, oltre che la prospettiva – su proposta del compare Marcello Manna – dell’apertura all’estero di una nuova ed ulteriore società. Circostanza, questa, avvalorata dagli accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza, relativi al trasferimento di flussi di denaro dalla REDIMIX s.r.l. all’ACETO GROUP S.s.r.l., ad un conto estero schermato.