Rende, veleni ex Legnochimica: “L’unica cosa dolosa è l’amministrazione Manna”

Gli incendi o meglio le autocombustioni delle vasche dei veleni all’interno del sito dell’ex Legnochimica a Rende continuano ad essere all’ordine del giorno. Regione e Protezione civile finalmente non sottovalutano più il problema ma il vero cancro in questo momento delicato e particolare è rappresentato dal Comune di Rende, notoriamente guidato da un sindaco quaquaraquà e da amministratori che sono non solo incompetenti ma anche cialtroni. Come ci spiega il presidente dell’associazione Crocevia Francesco Palummo.

“È vergognoso leggere che il Comune di Rende scriva e parli di incendio doloso… – afferma Palummo -. In questo Comune non hanno proprio ritegno. Quindi, fatemi capire, qualcuno da solo ha dato fuoco al suo grano, alle balle di fieno e ai suoi alberi di ulivo?”.

Palummo poi ha postato una foto risalente al 23 maggio scorso nella quale già si vedono i fumi delle autocombustioni.

“Ecco da dove è partito l’incendio dai cumuli di scarto di lavorazione della ex Legnochimica – aggiunge Palummo -. Secondo voi è un incendio doloso? Qui l’unica cosa dolosa è la nostra amministrazione che non ha tenuto pulito il sito nonostante sia il custode!”. 

Sulla questione prende posizione anche il consigliere comunale del M5S Domenico Miceli. 

“L’incendio nell’area ex Legnochimica si poteva evitare?
Perché il sindaco Manna non ha provveduto alla normale pulizia del sito così da scongiurare il propagarsi delle fiamme fino ai laghetti inquinati? Pare che a tre metri sotto il livello dell’acqua dei laghetti il materiale di scarto depositato a suo tempo stia ancora bruciando. Cosa stiamo respirando? A che punto è l’inchiesta della Procura?

Vorremmo dare delle risposte e soprattutto vorremmo che i responsabili a tutti i livelli paghino per il danno che stanno procurando alla salute dei cittadini rendesi e non solo.

Abbiamo incontrato il capo della Prociv, Tansi, che ci ha assicurato che entro domani mattina anche gli ultimi focolai saranno domati. Questo impegnerà per oltre 24 ore due canadair e diversi operatori. Tantissime risorse pubbliche per un’emergenza che si sarebbe potuta evitare con una messa in sicurezza preventiva”.