Renzi a Cosenza nell’indifferenza totale della gente

Si è conclusa da poco la visita del premier Matteo Renzi alla sede di Poste Italiane in piazza Crispi a Cosenza. Dopo una lunga attesa, il premier è giunto nella città bruzia intorno alle 14.30. Un’attesa, comunque, di cui hanno sofferto solo le consistenti forze dell’ordine impegnate nella sicurezza, i dipendenti delle Poste e la stampa, dato il fatto che i cittadini di Cosenza sono stati totalmente assenti.

renzi Ci eravamo interrogati su come avrebbe reagito la città alla visita di Renzi. La risposta è nell’indifferenza: nessuno si è avvicinato alle numerose transenne neanche per scattare una foto. Una piazza blindata, gremita solo di divise e caschi blu, che ha interpretato bene il pensiero dei cosentini: totale noncuranza. A nessuno è interessato l’arrivo di Renzi.

In pochi hanno tentato, invano, di avvicinarsi per protestare e manifestare il proprio dissenso ma sono stati subito fermati.

pr vvE’ il caso dei lavoratori della Provincia di Vibo Valentia che, armati solo di striscioni, panini e dignità, hanno urlato il loro malessere: “Noi siamo il frutto di una legge scellerata che ci sta mandando alla rovina. Sono circa sei mesi che non riceviamo lo stipendio. Renzi deve capire che la Calabria è solo problemi, dalla sanità al lavoro, non ha senso tagliare un nastro e pensare ad inaugurazioni…siamo indignati, nessuno ci rappresenta; questa non è democrazia, siamo ritornati al fascismo.

Vogliamo continuare ad esercitare il nostro lavoro, erogare i servizi ed espletare le nostre funzioni. Chiediamo che la nostra provincia diventi area vasta e venga messa in atto la legge Delrio, che l’hanno fatta a fare se non si fanno le aree vaste? Le liste di mobilità devono essere aperte, noi siamo davvero stanchi.”

prendocasaLa protesta pacifica solo dopo diverse ore ha dato qualche frutto e così i lavoratori hanno incontrato Delrio. Nel frattempo, alcuni comitati cosentini, tra cui PrendoCasa, non sono riusciti ad arrivare neanche in piazza. Hanno protestato in via Sertorio Quattromani.

Il presidente, dunque, è giunto nel silenzio totale, nella quiete e nella desolazione imposta dalla città stessa.

A seguire la conferenza, alla quale erano presenti molti volti noti della politica: a partire da Magorno e Presta, che hanno accolto Renzi sulla soglia; a seguire Madame Fifì, Mancini, Morrone (padre e figlio), Guccione, Guglielmelli, Ambrogio…assente invece Gentile, che qualcuno si aspettava di vedere.

renziRenzi ha aperto il discorso ribadendo: “La SA-RC finirà con impegno. C’è un problema di serietà nel nostro paese, non possiamo pensare che ironizzino su di noi e utilizzino gli errori del passato per rinfacciarceli. Dobbiamo smetterla di piangerci addosso, siamo qui per dire che la Calabria deve pensare al futuro. Ci sono opere ferme da troppe tempo; non voglio parlare sempre della SA-RC, ma fare fatti, lavorare e finirla per sbatterlo in faccia a quei giornalisti che ridevano.

renziPoi ha continuato: “Siamo qui per dare un messaggio chiave: la ricchezza culturale che questa terra può esprimere è eccezionale, lo abbiamo visto con l’Università, le Poste e altre aziende, che costruiscono un pezzo del nostro futuro nella lotta contro i pregiudizi. Poste è protagonista nell’impegno verso l’Italia che cambierà. Investiremo 150 milioni per Cyber Security (Dcs), per il mondo che verrà. Se stiamo sull’innovazione, internet, l’alta tecnologia, la ricerca, educheremo i nostri giovani a riportare il futuro di casa in Italia.”

Finita la conferenza, dispiegate le forze dell’ordine, Cosenza ha continuato la sua quotidianità come se nulla fosse accaduto.

Valentina Mollica