“Report” rivela il clamoroso primato del mitico Briguori alias “Berlusconi”: il Comune di Bellaria deve risarcirlo perché la sua ex pizzeria non è più sequestrata!

Prima o poi doveva succedere. Agostino Briguori, famigerato imprenditore di Bonifati (Tirreno Cosentino), più volte incappato negli strali della Dda di Catanzaro per essere vicino al clan Muto, recentemente arrestato e condannato in primo grado a 11 anni di reclusione nell’ambito del processo “Reset”, è approdato alla ribalta di Report. 

Ma – attenzione – la sua figura paradossalmente è balzata alla ribalta perché lo stato (o quel che ne rimane…) gli ha dato clamorosamente ragione in una vicenda di sequestro di beni legata in maniera fin troppo evidente a dinamiche di riciclaggio di denaro sporco nelle quali il Briguori è riconosciuto “maestro”.

Negli ambienti della malavita, i soprannomi sono straordinariamente indicativi delle attitudini criminali dei soggetti o magari restano fissati per qualche altro particolare ma non c’è dubbio che ognuno dei delinquenti di “peso” deve averne uno. Noi ormai da molti anni ci occupiamo di Agostino Briguori, 55 anni, di Bonifati, esponente di spicco del clan Muto sul Tirreno Cosentino, arrestato nel maxi blitz di Gratteri “Reset” e – come accennavamo – condannato in primo grado a 11 anni di reclusione. Beh, più che chiamarlo col suo nome e cognome, i suoi amici (ma anche i nemici) lo identificano con un nomignolo che è tutto un programma: Berlusconi. Sì, avete capito bene: proprio il Cavaliere. E quando proprio non vogliono chiamarlo Berlusconi, optano su un più confidenziale “Silviuzzo”.

 

Dunque, Briguori è noto a tutti, ma proprio a tutti, come il “Berlusconi” del Tirreno al servizio del clan Muto e quindi del re del pesce. Per chiamarlo così, è evidente che Briguori dev’essere molto bravo nelle attività imprenditoriali che esercita ormai da molto tempo sulla costa con il compito principale di ripulire il denaro del clan Muto.  I suoi interessi si concentrano principalmente nel mondo dell’intrattenimento e della ricezione turistica; insomma villaggi, lidi e discoteche sono il suo pane quotidiano. Ma non solo. Qualche anno fa la Corte d’Appello di Catanzaro aveva confermato il sequestro di beni per due milioni di euro che era stato già sanzionato al “Berlusconi” del Tirreno nell’ambito dell’operazione denominata “Cartesio”. Ma la vicenda giudiziaria è stata clamorosamente ribaltata dalla Cassazione, che ha imposto alla Corte d’Appello un nuovo procedimento che si è concluso con la… restituzione dei beni!!!

 

A Briguori erano state sequestrate società, aziende che si occupano della gestione di stabilimenti balneari, ma anche della costruzione e vendita di immobiliaffitto e gestione di servizi turisticialberghiresidenceristorantipizzerie. Tutti con sede sia nel cosentino che a Rimini e attività nei due centri commerciali del capoluogo e di Rende. Inoltre, i sequestri effettuati comprendono immobili a Bonifati, Bellaria Igea Marina (Rimini) e Arcavacata, tra cui una villa su due livelli con affaccio su una rupe marina, terreni a Bonifati e autovetture.

I sigilli arrivano al termine di un articolato procedimento giudiziario nel quale Briguori non sarebbe riuscito a dimostrare la provenienza legittima dei beni interessati e composti da società, aziende che si occupano della gestione di stabilimenti balneari, ma anche della costruzione e vendita di immobili, affitto e gestione di servizi turistici, alberghi, residence, ristoranti, pizzerie.

E proprio di una di queste pizzerie si è occupata ieri sera una delle inchieste di Report. Una ex pizzeria ubicata nel Comune di Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini. Il sindaco Filippo Giorgetti ha spiegato all’inviata di Report che, dopo il provvedimento di sequestro, il Comune aveva previsto l’avvio di un’attività legata ai servizi sociali e l’aveva persino inaugurata davanti al prefetto e al presidente della Regione. Ma nel 2024 è arrivata la clamorosa doccia fredda: il sequestro dell’ex pizzeria di Briguori è stato revocato dal Tribunale di Catanzaro e di conseguenza – per un’assurda stesura della legge – il Comune deve restituire circa 400 mila euro all’imprenditore di cui sopra. Incredibile, ma purtroppo tutto vero…

Poiché Briguori ha continuato negli anni a gestire beni immobili poi sequestrati… vi diamo un quadro generale che serve a chi fosse interessato a rilevarli… per starsene il più lontani possibile… Le intestazioni fittizie sono riferite alle seguenti persone giuridiche, elencate in corrispondenza della rispettiva testa di legno:

Sannà Domenico

ditta individuale “SANNÀ DOMENICO”, con sede in Santa Maria del Cedro (CS) in via Arco Piccolo 20 e con unità locale sita in via Superstrada Tirrenica nr. 54.
“I.W. INTERNATIONAL WOOD SRLS”, esercente quale attività prevalente commercio all’ingrosso di infissi nonché l’attività di “posa in opera infissi, arredi, controsoffitti, pareti mobili”, con sede legale in Cremona in Via del Sale nr. 40/ A e con unità locale sita in via Costone di Mezzo 19/B
“IL MONDO DEL FAI DA TE – TECNO WOOD SRL”, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di mobili di qualsiasi materiale”, Via Chiari 94, – Castelcovati (Bs) e con luogo d’esercizio in via Arco Piccolo 20, – Santa Maria Del Cedro (Cs).
“LUIM S.R.L”, esercente l’attività di “commercio al dettaglio di articoli di cartoleria”, con sede legale in Rende (CS) in via Pietro Bucci S N C. Frazione Arcavacata Fabbricato Ponte.
“MO. IN Sannà S.r.l.”, esercente l’attività di “fabbricazione di porte e finestre in legno”, con sede legale in Santa Maria del Cedro (CS) in via Superstrada Tirrenica 54.
Cariello Placido (detto “Dante”)

“EUROPE SERVICE r.l.”, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri e non nuovi/usati in conto proprio (45.19.01)”, con sede in Roma via Montello n.30.
“B.A.R. srls”, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso non specializzato alimentari, tabacco”, con sede in via G. Murat n. 60, Milano;
“SESTANTE r.l.”, esercente l’attività di “ristorazione con somministrazione”, con sede in via Panebianco ang. via Negroni snc, Cosenza;
autovettura tipo Audi A4 targata CW206KJ intestata alla Europe Service r.l.. Palermo Massimo
“PARTECIPAZIONI & INVESTIMENTI SRL”, esercente attività prevalente di “consulenza tecnica, amministrativa e gestionale (702209)”e secondaria di “locazione immobiliare di beni propri o leasing (682001) con sede legale in Rende (CS) C.da Lecco snc;
Guide cittadine e locali
“SIPA GESTIONI SAS DI PALERMO MASSIMO & “, esercente l’attività di “somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nonchè ristorante, pizzeria, bar (561011)”, attività quest’ultima svolta presso l’unità locale. Sede societaria in Sangineto (CS) Via A. De Gasperi IV traversa n.4 e con unità locale sita in Bonifati (CS) via Paneduro snc.

Magnelli Antonio

“NEOTEK S.r.l”, esercente l’attività di “fabbricazione di supporti magnetici ed ottici”, con sede legale e luogo d’esercizio in Bisignano (CS) alla contrada Imperatore Zona S.I.;
“BKFE S.r.l.”, esercente l’attività di “bar e altri esercizi simili senza cucina”, con sede legale e luogo d’esercizio in Rende (CS) alla Via Pietro Bucci Cubo 24/B.

Gardi Pietro

“GARDI S.A.S. di Pietro Gardi & S.A.S.”, esercente l’attività di “Bar e altri servizi simili, ristoranti, pasticcerie e pizzerie”, con sede in Cosenza al Piazzale Autolinee.

Bruniani Carmelina, Angelo Falcone, Bruniani Giuseppe Zoltan

“Seven Hills S.r.1.s.”, con quote nominali pari ad euro 100,00 (50% del capitale sociale) esercente l’attività di ristorazione con somministrazione, con sede legale e luogo d’esercizio in Cosenza, piazzale Autolinee

Alimena Gianluca

“BKFE r.l.”, esercente l’attività di “Bar e altri esercizi simili senza cucina (563000)”, con sede in Rende (CS) via P. Bucci Cubo 24/B.

Grosso Stefano

“GIESSE r.l.s”, p. iva 03595510789, esercente l’attività di “Bar e altri servizi simili senza cucina (563000)”, con sede in Cosenza viale della Repubblica n.165;
“S.A.F. S.r.l.s.”, p. iva 03413260781, esercente l’attività di “ristorazione con somministrazione 561011”, con sede in Rende (CS) via Bucci snc.

Dall’elenco riportato emerge già prima facie il dato numerico significativo rispetto alle società/ditte. Tale dato assume ulteriore valenza indiziaria laddove si confronta con le intercettazioni in atti, da cui risulta non solo la gestione del Briguori rispetto a tutte le società/ditte, ma anche una gestione incrociata delle stesse, in cui sovente le “teste di legno” sono utilizzate dal Briguori medesimo alla stregua di pedine, trasferendo una società da una persona all’altra ma detenendo sempre, di fatto, la gestione nelle sue mani (come nel caso della LUIM dal Magnelli al Sannà). Emerge allora agevolmente che il Briguori fosse il reale gestore di tutte le società/ditte sopra elencate.