Rino Gaetano e l’Italietta di Susanna Agnelli e Maurizio Costanzo

In tanti, due anni fa, hanno ricordato i 40 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano. Testimonianze sincere che proseguono il filo rosso del grande seguito popolare del cantautore crotonese, che ha lasciato una traccia unica per quello che ha saputo comunicare con le sue canzoni. Rino viene spesso ricordato in tivu. Qualche anno fa c’era stata una memorabile puntata di Techetecheté. Quasi un’ora di video dedicati al cantautore di Crotone, il cui mito continua a spopolare nonostante siano passati 38 anni dalla sua morte. La popolare trasmissione di Raiuno ha messo insieme le canzoni più importanti di Rino, rievocando i passaggi televisivi più “gettonati”, da Senza Rete a Domenica In passando per 10 Hertz e il Festival di Sanremo, il Festivalbar e il Cantagiro e chi più ne ha più ne metta.

Rino Gaetano non era certo il personaggio che cantava la sua canzoncina e basta, faceva spettacolo sempre e comunque, a partire dai look con i quali si presentava: il cilindro piuttosto che il cappello da “colonialista”, il bermuda e la tenuta marina, persino il cane mentre canta “Berta filava” ad “Adesso Musica” ed eccezionalmente giacca e cravatta mentre fa il verso al suo idolo, Fred Buscaglione, eseguendo “Il dritto di Chicago” in una trasmissione commemorativa, solo un anno prima di andarsene anche lui. Persino una esilarante gag con Corrado che gli vuole tagliare i capelli mentre canta la sua canzone.. Impossibile non essere orgogliosi di un talento come quello di Rino. Ma non c’è dubbio che la “perla” della trasmissione sia stata la rievocazione della sua memorabile apparizione ad “Acquario”, uno dei tanti programmi Rai di Maurizio Costanzo, che lo aveva invitato a cantare “Nuntereggae cchiù” davanti a lui ma soprattutto a Susanna Agnelli.

E questa rievocazione, quasi superfluo sottolinearlo, diventa di prepotente attualità oggi che anche Maurizio Costanzo non c’è più. 

Siamo nel 1978, viene pubblicato il quarto disco di Rino Gaetano dal titolo “Nuntereggae cchiù”, un successo strepitoso, complice anche la partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone “Gianna”, che si sarebbe classificata al terzo posto.
Maurizio Costanzo conduce la trasmissione “Acquario”, sulla prima rete, lo studio è semplice, c’è un lungo bancone di vetro, all’interno un vero e proprio acquario, da un lato Costanzo a condurre, di fronte l’ospite, in questo caso Susanna Agnelli, dalla porta, unica altra presenza scenografica presente in studio, vediamo entrare Rino Gaetano, venuto a cantare il suo ultimo singolo. L’accoglienza di Costanzo non è delle migliori, ed è sicuramente “preparata”: apostrofa Gaetano con sufficienza, sembra anche piuttosto scocciato dalla sua presenza, gli intima di levarsi il cilindro e di salutare la signora…

… Signora, forse lei non lo conosce. Questo giovanotto con abito da cerimonia [… ] si chiama Rino Gaetano, è un cantautore che fa canzoncine ironiche, così, scherzose, scanzonate. Ne ha fatta una che quest’estate ha avuto un certo successo, Nuntereggae cchiù, vale a dire “Non ti reggo più” e lui, che si dedicherà prossimamente a mettere in musica forse le Pagine Gialle perché fa degli elenchi di nomi, ha fatto un elenco di nomi nel quale sono coinvolte una serie di persone, ci sono anch’io…

Rino sorride, scanzonato. Parte la base che diffonde “Nuntereggae cchiù” e Rino fa il suo bel playback mentre vengono snocciolati tutti i nomi più importanti dell’Italia di quegli anni. La base si stoppa e Costanzo riprende la gag: “… Mentre cantava Rino Gaetano, uno dei pesci ha tentato il suicidio, ma sono cose tra pesci…”. Rino regge il gioco e dice che, in fondo, neanche lui si regge molto quando si guarda allo specchio la mattina, magari dopo aver bevuto troppo la sera prima…

Costanzo, a questo punto, gli dà la possibilità di fare la fatidica domanda a Susanna Agnelli e Rino Gaetano non si fa certo intimidire dal personaggio. “Io l’ho inclusa in questo spaccato di vita italiana e quindi tra i notabili di questa Italietta insieme ai suoi parenti della famiglia Agnelli, della quale lei è un rampollo piccolo se paragonata all’avvocato Gianni o al senatore Umberto…”. Costanzo lo riprende amabilmente e gli ricorda che Susanna, tra le altre cose, è anche deputato, e Rino – forse un tantino emozionato – raccoglie le idee e spara la domanda: “Ma lei si sente coinvolta?“.

La potenza e veridicità di quello che Rino Gaetano denunciava all’epoca, ed è ancora attualissimo, non può essere negata dagli stessi interessati e la risposta è sincera, forse diplomatica certo, ma ha un fondo di schiettezza, perché Susanna Agnelli, evitando una risposta “prefabbricata”, risponde di sì, che si sente coinvolta e lo ribadisce alla fine quando anche Costanzo le chiede cosa ne pensa del concetto di Italietta espresso da Gaetano. “Al posto suo farei la stessa cosa”. Ed è quello che voleva sentirsi dire Rino, il quale poi, quando a sua volta viene interpellato per riferire il suo pensiero sull’Italietta di cui sopra, afferma testualmente: “Italietta? Ma sì, Italietta… Perché qui è tutto sempre molto approssimato, non si riescono a fare neanche gli scandali seri…”. Costanzo aggiunge sorridendo che “forse gli scandali scappano…”. Se ne accorgerà tre anni dopo, quando anche lui viene travolto da quello della P2 ma siamo nel 1981 e purtroppo il destino aveva deciso che Rino Gaetano non potesse essere più nel mondo dei vivi per prendere atto che forse qualche scandalo “vero” nella nostra Italietta era (finalmente!) scoppiato. Anche se Costanzo – a distanza di decenni – non solo è rimasto saldamente in sella ma oggi e certamente anche nei prossimi giorni sarà ricordato come una sorta di “eroe”. Dell’Italietta…