Roberto Occhiuto è il grande sconfitto del referendum sul Comune unico di Cosenza. Ha imposto a tutto il centrodestra prima e poi a quasi tutti i partiti la scelta di arrivare in tempi rapidi a questa decisione. Tutti, o quasi, si sono allineati alla sua volontà, spaventati di rimanere isolati e di buscarle sonoramente nel referendum di domenica scorsa. Si sono allineati partiti di maggioranza e minoranza.
Occhiuto ha imposto una proposta di legge firmata da consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Nord. Il parassita ha imposto la data del referendum che porta la sua firma. Robertino ha voluto l’accordicchio con Bevacqua e Iacucci nato nelle stanze regionali. Quasi tutto il mondo accademico ha teorizzato la giustezza della scelta e ne ha dato dignità economica, sociologica e scientifica per rimanere nelle grazie del “capo”. Solo quattro gatti si sono schierati contro.
Oggi, di fronte alla batosta riportata nessuno, dico nessuno, chiede le dimissioni di Roberto Occhiuto. Lui che per mesi ha fatto il saputone sui rischi del referendum sull’autonomia non si è accorto della disfatta che stava arrivando a Cosenza. Non solo, adesso scarica la responsabilità sui figuranti e i gregari sciocchi. La stessa stampa che ha fatto da grancassa al Comune unico scarica le responsabilità su Mario Occhiuto, il fratello cazzaro del Presidente. Una famiglia di cazzari, non ci piove. Certo, lui, Mario, ha dato una gran mano al rovescio elettorale con la sua storia e con i debiti lasciati al Comune di Cosenza. Ma nessuno ha il coraggio di parlare delle responsabilità di Roberto Occhiuto. Lui a sua volta non proferisce verbo. Quando arriva una tranvata si mette a parlare d’altro.
Ieri, con la sua solita faccia da bronzo e la sua inconfondibile cadenza da somaro che si finge cavallo e alla fine ovviamente raglia… appare in un video in cui ci dice che la Lufthansa metterà un volo da Lamezia Terme per Francoforte. Volo che c’è da decenni. La butta sempre in avanspettacolo ma si vede lontano un miglio che non è cosa sua. Escono i dati disastrosi della sanità e lui ci parla del miracolo dei droni con quegli incapaci della Protezione civile e del ministro al seguito.
Arrivano le proteste dei turisti per il mare sporco e lui ci parla dei battelli ecologici. La Calabria non decolla e lui ci parla del Capodanno Rai. Per lui è tutto uno spettacolo e pensa di “incantarci” con i suoi video e con lui sempre più bella parte della vamp (anche un po’ “sciandosa” per dirla alla sua maniera…) della politica. Adesso siamo arrivati persino all’occhiolino “simpatico” (chi via… si dicia a Cusenza) a favore di telecamere. Lui pensa di essere super intelligente e furbo e che noi calabresi siamo un po’ fessi e tonti. Glielo fa credere anche tutta la sua corte dei miracoli e i tanti consulenti all’immagine che lo circondano. Adesso pensa che noi calabresi ci beviamo tutte queste minchiate sui voli dalla Calabria. Bravo, bene, bis,
La sensazione fortissima che si ha alla fine del video è quella di trovarsi in presenza di un ciuccio che vola e che vorrebbe farci credere che tutti gli asini possano volare. E come no, da tutti gli aeroporti calabresi con un unico biglietto potete girare il mondo. “Urletta” con la sua vocina bianca Robertino nella sua azione maieutica. E il popolo: “Uh, u ciuccio del Presidente Occhiuto vola!“. Lui pensa di aver gabbato il popolo ma non sa che il popolo sta prendendo per i fondelli lui e la sua banda. Siete rimasti in tre, tre somari e tre briganti sulla strada longa longa di Cosenza…
PS: Comunque non tutto è perso, la famiglia Occhiuto può sempre chiedere consiglio alla famiglia GENTILE per un riconteggio dei voti. Si può ripetere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci e magari anche del vino… di Cana. E se non bastasse può consultare Beppe Grillo per andare a rivotare. Forse con una consulenza di 300mila euro ce la può fare. Robertino, il ciuccio che vola.