“Roccella, cala il silenzio sulla strage: operatori e giornalisti notano la differenza con Cutro”

dalla pagina FB di Report 

Cala il silenzio sulla strage. Operatori e giornalisti notano la differenza con il naufragio di Steccato di Cutro del febbraio dell’anno prima, quando su quella spiaggia e al palazzetto dello sport di Crotone, dove erano in fila le bare dei 94 morti, c’erano le televisioni di tutto il mondo. A Cutro venne tenuto persino un Consiglio dei ministri.
A Roccella Jonica lo scenario è completamente diverso: si fatica ad avere informazioni. Persino gli operatori in banchina, come ci racconta la responsabile Affari umanitari di Medici senza frontiere, Cecilia Momi, si aspettavano un semplice sbarco, non era stato comunicato che le persone recuperate a largo delle coste calabresi erano disidratate, ustionate, erano state per giorni alla deriva, fortemente traumatizzate sia fisicamente che psicologicamente per aver visto i propri figli, 27 bambini, morire quasi tutti il primo giorno.

Dice il giornalista Sergio Scandura di Radio Radicale: “Tutta l’informazione ormai è blindata cioè la vita, la morte e il soccorso delle persone in mare è trattato come un segreto di Stato”. Ma chi fa la strategia? Per l’ammiraglio Vittorio Alessandro è il Viminale.
#Report domenica dalle 20.30 su #Rai3. L’ANTICIPAZIONE DI REPORT (anticipazione Report )