Il 27 ottobre scorso Report ha messo nero su bianco che c’è stata un’altra strage sullo Jonio calabrese ad appena un anno e qualche mese da quella di Cutro. Ma a differenza della precedente, questa strage è stata nascosta in maniera chirurgica, per evitare l’attenzione mediatica e coprire i clamoroso strafalcioni della macchina organizzativa.
Nella notte tra il 16 e il 17 giugno 2024 al largo delle coste di Roccella Jonica, una barca di turisti francesi nota un’altra imbarcazione quasi del tutto affondata a circa 120 miglia dalle coste calabresi.
A bordo ci sono 12 migranti, gli unici sopravvissuti dei 76 partiti dalla Turchia alla volta dell’Italia.
Ore prima, Alarm Phone, la rete di volontari internazionale che dal 2014 gestisce una rete telefonica per allarmi in mare, riceve una segnalazione e la inoltra alla Guardia costiera italiana.
Segnalazione che non verrà mai menzionata nel comunicato diffuso il 17. Qualcuno è andato a cercarli? C’erano aerei di Frontex a sorvolare i cieli in quelle ore?
Dei 12 superstiti, una donna era morta poi durante il trasporto in motovedetta verso il porto di Roccella Jonica. Nei giorni successivi al naufragio, la Guardia costiera aveva recuperato 20 corpi, otto dei quali erano bambini, quattro maschi e quattro femmine. Secondo le testimonianze dei superstiti, a bordo, complessivamente, ci sarebbero stati 26 bambini. Gli stessi superstiti hanno anche riferito di essere rimasti aggrappati alla barca semiaffondata per più giorni.
L’inviata di Report al porto di Roccella Jonica chiede al responsabile di Frontex al porto se aerei volassero sull’area dopo la segnalazione di Alarm Phone: “le rotte io lo vedo su Flightradar. se ci sono ma anche se lo sapessi non potrei sicuramente dirglielo. Ci sono indagini in corso non si può mica dare informazioni così a caso, bisogna dare le informazioni giuste. A chi potete chiedere le informazioni giuste? Al ministero dell’Interno. Poi se c’è un insieme di elementi che fanno sì che la sfortuna porti … quella non la puoi governare». Al comandante della Guardia costiera di Roccella Jonica, l’inviata chiede quindi se è vero che c’era stata un’allerta da Alarm Phone il 16 giugno. “Questo non lo so – risponde l’ufficiale presente nello scalo dopo due soccorsi in mare effettuati nel giro di 6 ore l’uno dall’altro – Mi risulta che ci siano anche attività in corso, quindi non penso si possano rilasciare tutte queste dichiarazioni. Le ricostruzioni sono state fatte nelle sedi opportune. Io le dico quello che posso dire e che conosco. E quello che conosco è che stasera abbiamo fatto due interventi bellissimi per cui mi sento onorato e fiero di quello che faccio e dei miei uomini soprattutto”.
LA VICEPREFETTA DIVENTATA ASSESSORE… PER MAGIA
Martedì scorso non è certo passata inosservata la presenza di una troupe di Report alla Regione Calabria. E’ stata intervistata la viceprefetta vicaria Maria Stefania Caracciolo (oggi assessore ai Lavori pubblici della Giunta regionale nel tragicomico Occhiuto bis), che ha gestito quello sbarco a Roccella. Report, tra le altre cose, le ha chiesto se sia un caso che la sua nomina ad assessore regionale sia arrivata ad appena un mese dalla gestione di quel naufragio che per molti è stato caratterizzato – per usare un eufemismo – da una coltre di silenzio. A molti, per usare un eufemismo, questa nomina è apparsa quasi come un premio, una “promozione”, come afferma anche un funzionario dell’Asp di Reggio.
L’inviata di Report ha chiesto al presidente della Regione Roberto Occhiuto come mai sia stata nominata e il soggetto, famoso in tutta la Calabria per essere un vigliaccio e un voltagabbana, ha precisato che non è stato lui a nominare la viceprefetta Caracciolo ma bensì… il suo partito – Forza Italia – e in particolare quello della provincia di Reggio Calabria. Come dire: prendetevela con Cannizzaro (notoriamente deus ex machina di Forza Italia a Reggio) e non con me. Come se tutti non sapessero che Occhiuto è addirittura il… vicesegretario nazionale del partito fondato dai mafiosi. E di conseguenza mai e poi mai può essere vero che la nomina non è stata fatta da lui medesimo.
Occhiuto, ovviamente, non ci ha pensato un attimo a consegnare la Caracciolo all’inviata di Report e la signora, come da scontato copione, ha fatto una pessima figura, esattamente come il suo presidente, affermando che è stata scelta da Occhiuto (quando il diretto interessato ha negato in maniera imbarazzante…) e che la “promozione” ad assessore è “scollegata” dalla fallimentare gestione del naufragio. Per una migliore comprensione dei fatti: dopo la strage nascosta, Cannizzaro e Occhiuto si sono chiesti: ma adesso la viceprefetta dove la mettiamo? Ed ecco che è arrivata la “fantastica” idea di metterla in giunta… Ora, alla luce di quanto è venuto fuori, come si fa a mantenere questa “scienziata” nell’esecutivo? Ci sarebbe stato da aspettarsi che l’opposizione si facesse sentire perché davvero non se ne può più di servitori dello stato che non fanno il loro dovere e vengono anche “promossi”. Ma l’opposizione (o presunta tale) non è andata oltre una striminzita nota di circostanza: e poi dicono che non sono… un partito unico!