“Rogliano non è Milano: Altomare si dimetta”

ROGLIANO NON E’ MILANO. ALTOMARE SI DIMETTA

Ci sarebbe da arrendersi alle parole del sindaco di Rogliano. La nota stampa diffusa dal palazzo comunale a seguito della annunciata chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace vorrebbe scrollar di dosso responsabilità, incapacità amministrativa e con una commovente pantomima salvare la credibilità di un condottiero sceso in campo privo di armatura, scudo e spada.

Così dicendo, ci spieghi il politico di lungo corso perché non ha mai pensato a formare il personale per scongiurare la soppressione e ancor meglio efficientare uffici e servizi? Spieghi alla collettività che il personale comunale che lei oggi annovera a venti unità è di gran lunga superiore – circa 90 – se contiamo figure quali ex Lsu Lpu, lavoratori in mobilità, segretaria, ragioniere, ufficio tecnico e ciliegina sulla torta supervisore del piano di rientro dott. Cuzzola.

Che gli affidamenti esterni che lei ha convalidato da assessore, da vice sindaco, ed ora da primo cittadino, coprono tutte esigenze del comune senza mai pensare di stabilizzare i tanti precari a disposizione. Spazzatura, pulizia strade, manutenzione parchi e giardini, mense alunni scuola dell’obbligo, servizi cimiteriali, manutenzione illuminazione pubblica, manutenzione impianti termici, servizio riscossione, scuole per l’infanzia, centralina idroelettica, oltre a lavori straordinari sempre a ditte esterne. Questo il lungo elenco, semmai ne avesse perso il segno, delle forze lavoro che gravitano intorno alla sua macchina amministrativa.

Capitolo a parte i dirigenti. Le ricordiamo che lei è sindaco di Rogliano, città di 5782 anime, non il sindaco di Milano. Un’attenta politica al personale avrebbe oggi reso meno imbarazzante il suo elemosinare consigli comunali salvagente, spesso suggeriti da forze esterne. La politica è fatta di mediazione, rapporti, capacità di guardare oltre. Ci auguriamo, per serietà che non tiri fuori Di Maio, Di Battista e Salvini come ostacolo alle performace della sua carriera politica avviata nel solo interesse della collettività. Ieri e in questi anni a Roma nei palazzi del potere c’erano Renzi ed amici speaker dei suoi convegni, riunioni importanti e vertici su sanità, viabilità e legalità. Risuona ancora la pessima figura che il suo partito ho incollato sulle spalle dei roglianesi annoverando il nostro nosocomio come il più sporco d’Italia.

Rogliano in questi anni ha visto le chiusure di uffici strategici e servizi al territorio come: Pronto Soccorso, vari reparti ospedalieri, ufficio dell’entrate, distaccamenti della forestale, per citarne alcuni. Nel tracollo generale altri comuni limitrofi hanno implementato servizi, stabilizzato personale, progettato il futuro. Ci si è permessi di cedere ad altro comune la postazione dei vigili del fuoco. Oggi si discute del Giudice di Pace. Domani a chi tocca? Le ripetiamo questa domanda. Signor Sindaco prenda esempio – dall’elegante e dimostrata onestà intellettuale – azione del segretario di partito cittadino, rassegni le dimissioni anche lei per motivi di “lavoro”: consiglio spassionato il nostro, senza volercene. Rogliano e l’intera Valle del Savuto meritano una nuova opportunità!

Esserci per fare – Rogliano