Rossano: il giallo della dirigente INPS passata al lato oscuro

Egregio direttore,

vivendo fuori da questa martoriata Calabria, non seguo da vicino tutte le malefatte che quotidianamente si verificano ma spesso seguo le sue accanite denunce sulle porcherie che politici, sindacalisti, avvocati e colletti bianchi vari continuano indisturbati a fare.

Ma del caso Cassiano, ex direttrice dell’INPS di Rossano mi sembra che non se ne sia mai occupato. Sono certo che non l’ha fatto perché, in qualche modo, la “difende” ma solo perché non è a conoscenza di quanto ha fatto nella sua qualità di direttrice della sede INPS di Rossano.

Intendiamoci, bene ha fatto la signora Cassiano a denunciare i tanti falsi braccianti agricoli, ma il problema è che ha fatto di tutta l’erba un fascio. Provi a chiedere quante cause in primo e in secondo grado in questi anni l’INPS di Rossano ha perso! Parliamo addirittura di qualche migliaio con condanne alle spese per l’istituto di centinaia di migliaia di euro… ma diciamo che ci può stare.

Non sappiamo se la sua domestica, per diversi anni, anziché essere assunta come tale, fosse inquadrata come le tante false lavoratrici agricole e non sappiamo se le ha fatto causa per avere il giusto riconoscimento del suo rapporto di lavoro ma, sinceramente, credo di no. Contro i potenti, la povera gente non può fare nulla.

Per essere più chiaro: con la Cassiano fai la domestica ma vieni assunta come bracciante agricola! Si parla poi di un premio di riconoscenza per farla ritornare in breve nella sede di Rossano.

INPS, IL GIALLO DELLA DIRIGENTE PASSATA AL LATO OSCURO

di Giusi Brega

Tiene banco l’inchiesta che coinvolge i vertici dell’INPS sul presunto conflitto di interessi dell’attuale direttore generale Marco Cioffi: le indagini del capo della Vigilanza Fabio Vitale relative al periodo in cui Cioffi era a capo del personale dell’Enel hanno fatto emergere un buco di 40 milioni di euro nelle casse previdenziali.

Ora Vitale accusa una collega di ostruzionismo. Il quotidiano Libero, che si sta occupando della vicenda, ha riportato le dichiarazioni del direttore della Vigilanza dell’INPS secondo cui una dirigente che le è stata imposta come vice avrebbe assunto “una condotta anomala rispetto alla vicenda Enel: occultava i fascicoli e ostacolava gli ispettori nel prosieguo dell’attività”.

Insospettito dall’atteggiamento, Vitale ha indagato sulla sua sottoposta. In particolar modo sulla sua “pregressa attività di responsabile della Vigilanza quando era in Calabria. Ne è venuto fuori che a carico della dirigente sarebbero emersi dei fatti “sospetti”. Il riferimento è a “responsabilità indirette che l’hanno vista agevolare la gestione di terreni agricoli e attività da parte di alcuni suoi familiari, tra cui anche suo marito”. Una vicenda segnalata anche all’Anticorruzione.

A seguito dell’interessamento degli inquirenti e sulla base delle risultanze delle indagini svolte a suo carico, veniva allontanata dalla direzione centrale Vigilanza e trasferita. Dove? Nell’ufficio del presidente Tito Boeri, dove ora collabora con il capo della segreteria.

Di questa dirigente dai comportamenti “discutibili”, Libero riporta solo le iniziali: M. G. C.

Ma non ci vuole un genio dell’informatica per andare sul sito dell’INPS (un grazie sentito alla legge sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione) e cercare il nome del vicedirettore della Vigilanza per scoprire che M. G. C. è Maria Giovanna Cassiano.

“Googlando” il suo nome, salta fuori che nel 2009 un articolo del Corriere della Sera la lodava addirittura come “l’eroina che sventò la truffa all’INPS”. “Una piccola grande donna che ha avuto il coraggio di denunciare ai giudici il grosso imbroglio di mogli, cognati, sorelle, fratelli, cugini, parenti e amici di uomini di rispetto che si spacciavano per braccianti agricoli senza esserlo”. Decine di milioni di euro di danni per l’INPS. E minacce per la Cassiano stessa, costretta all’epoca a vivere sotto scorta. Qualcuno propose, addirittura, di insignirla di una medaglia al valor civile.

Come mai la funzionaria con il senso del dovere e della legalità, celebrata come un’eroina dai giornali, adesso viene accusata di ostruzionismo in un’indagine in cui ad essere danneggiata è sempre l’INPS da lei “salvata” nel 2009? Cos’è successo in soli sette anni? L’onestà non paga più?