Rossano, la saga dei Graziano e la partita della vita

C’è un clima molto teso a Rossano in vista del ballottaggio.

E’ vero che Ernesto Rapani e Stefano Mascaro, anche rappresentando diverse lobby, sono due facce della stessa medaglia ma è chiaro che vincere queste elezioni è una sorta di “partita della vita”. Chi perde avrà un sacco di problemi e, soprattutto, non monetizzerà. E nessuno vuole perdere.

La coalizione che sponsorizza Rapani, quella capeggiata da Don Pasquale “Mollettun” Lapietra e dai Cinghiali di Cosenza, sta facendo dello squadrismo come la peggiore destra e fa accordi con la peggiore sinistra (quella dei Graziano e di Orlandino Greco) solo per spartirsi la città!

Se dovesse vincere Rapani, ci saranno consiglieri parenti del candidato sindaco come la nipote Roberta Rizzo, figlia di Martino Rizzo, potente responsabile Asp di zona. Ma anche gente come Mario Graziano, fratello di Natale, Antonello e Fabio. Quest’ultimo è il mago del cartellino, smascherato solo qualche mese fa dalla Finanza mentre si faceva i fatti suoi invece di essere all’ASP a lavorare.

In molti sono stati avvisati e, come insegnano a Cosenza, il Cinghiale non dimentica e quando è ferito ammazza tutti… politicamente, per carità.

Se dovesse vincere Mascaro, insomma, siete stati avvisati: preparate i bagagli.

LA FAMIGLIA GRAZIANO

La saga della dinastia dei Graziano è una delle tante barzellette rossanesi.

Li chiamano “Strafalaria” , che come si potrà intuire è un soprannome che è tutto un programma: un po’ spacconi un po’ puzza sotto al naso, un mix fenomenale.

Antonello Graziano è stato assessore provinciale con Oliverio ma ben pochi se lo ricordano perché nessuno l’ha mai visto realizzare qualcosa di concreto. Che mestiere fa? Beh, come la stragrande maggioranza dei Graziano, lavora all’ASP: è stato anche capodistretto e adesso è nella commissione per le invalidità civili. Postazione privilegiata per qualsiasi politico.

Un altro fratello, Fabio, come accennavamo prima, è stato beccato con le mani nella marmellata per il trucchetto del cartellino e insieme a lui, figuratevi un po’, c’è anche la moglie, Patrizia Pisano. Se aggiungiamo anche Marco (che spera di entrare in Consiglio), siamo davvero messi bene, ma ne manca ancora uno.

E’ Natale, che passa per quello più “acculturato” (si fa per dire): è stato candidato per il PD al Senato (2013) e alle Regionali precedenti (2010) era nella lista Autonomia e diritti per Agazio Loiero. Non manca anche un’esperienza da assessore con la giunta Filareto.

E’ stato candidato anche alla carica di sindaco e prima di mettersi d’accordo con Rapani ha tentato l’intesa con il movimento “Il coraggio di cambiare” (che poi ha sostenuto Mascaro) e, una volta defenestrato, ha fatto un “accordo di programma” (adesso si chiamano così le intese conoscitive) con Rapani. Secondo l’eterno principio per il quale “pecunia non olet”.

Identico principio per il quale si è “affiliato” ad Orlandino Greco, che conosciamo bene, recentemente destinatario di un avviso di garanzia della DDA di Catanzaro per voto di scambio.

Insomma, un lungo elenco di piroette da destra a sinistra da far impallidire persino Mancini junior, che pure è uno dei massimi esperti di “porte girevoli”.
Questo è il panorama politico che ci passa il convento. Da Cosenza a Rossano sempre le stesse logiche, sempre lo stesso malaffare.