Salerno. Marcello Mazzetta grida al complotto ma non dice chi, quando e perché

Se fosse una persona seria, e non lo è, Marcello Mazzetta Manna spiegherebbe, vista la gravità dell’affermazione, chi come e quando ha ordito un complotto contro la sua persona. E non perderebbe tempo a lanciare messaggi subliminali e suggestivi che non forniscono una sola prova concreta a sostegno delle sua infantile giustificazione. Mazzetta sostiene di essere vittima – per quel che riguarda la sua posizione di indagato nel procedimento penale aperto dalla procura di Salerno che lo accusa, con tanto di video, di aver corrotto l’ex giudice Petrini per taroccare la sentenza di condanna a 30 del boss mafioso cosentino Francesco Patitucci –  di un complotto finalizzato a fermare la sua inarrestabile ascesa politica. Un “classico” utilizzato dai marpioni finiti nella rete della Giustizia. Se così fosse, e così non è, Mazzetta avrebbe gridato e affidato ai quattro venti i nomi e cognomi dei complottisti, le ragioni del complotto, e le carte a sostegno della sua tesi. Si sarebbe incatenato a cancelli e avrebbe occupato tv, giornali per sventolare in faccia ai suoi accusatori le prove del complotto, prima ancora di mostrarle dentro un’aula di tribunale. Quanti veri innocenti abbiamo visto comportarsi così, se sei sicuro dei fatti tuoi vai anche, da solo, incontro al diavolo. E se, Mazzetta, così non fa, vuol dire una sola cosa: sta provando ancora una volta ad inquinare le acque, lanciando accuse prive di riscontri, con la speranza di intorbidire il processo e tirarla alle lunghe il più possibile, in attesa di un qualche “miracolo”. Una strategia difensiva di cui Mazzetta è maestro. L’unica possibile, aggiungiamo noi.

Mazzetta dice che qualcuno, o più di qualcuno (non si sa), ha taroccato il video (girato dalla Guardia di Finanza) che lo inchioda, e che l’ex giudice Petrini è stato costretto a fare il suo nome dai pm che lo hanno interrogato, ma non dice chi è perché si sarebbe adoperato per costruire (con la complicità dei pm e dei finanzieri) tutta questa storia contro di lui. Ovvero: chi c’è dietro ai pm che, a dire di Manna, hanno messo in bocca il nome di Manna a Petrini? Chi c’è dietro i finanzieri, sempre a suo dire, che hanno taroccato il video? E perché ce l’hanno con Manna? Chi li controlla e comanda? Questo dovrebbe dire mazzetta, se ha dalla sua la verità. Non dovrebbe perdere tempo in chiacchiere, e spiegare all’opinione pubblica chi e perché vuole fermare la sua ascesa politica, del resto è pur sempre il sindaco di una importante città. E a proposito di ascesa politica, una domanda a Mazzetta sorge spontanea: ti sei per caso candidato alla presidenza della Nato? Altrimenti facci capire dove sta questa “ascesa politica” così importante da suscitare tensioni in un qualche “potere forte”, al punto tale da ordire un complotto così articolato ed elaborato nei tuoi confronti. Questo lo chiediamo perché è la “scusa” che usa per giustificare la tesi del complotto.

Caro Mazzetta, se fossi un uomo di sani principi, e non lo sei, la smetteresti di raccontare chiacchiere e tireresti fuori la verità. E se non lo fai è solo perché non hai nessuna altra “verità” da raccontare, poiché l’unica verità in tutta questa storia, è oramai sotto gli occhi di tutti. E nessuno può più nasconderla. Nemmeno tu!