
Nelle concessioni veniva inoltre concordato che le società petrolifere avrebbero costruito a proprie spese le opere di carattere generale, gli impianti per il rifornimento dei carburanti, i locali per la ristorazione e i bar, quelli per l’assistenza medica. Alla fine dei 29 anni quei manufatti sarebbero dovuti passare di mano e diventare di proprietà dell’Anas.