(di Franz Baraggino – ilfattoquotidiano.it) – Nel Libro della Genesi, Dio avrebbe risparmiato la città corrotta di Sodoma se vi si fosse trovato almeno qualche uomo giusto. A citare la tradizione biblica è il titolo di un’intervista “speciale” della tv israeliana i24 News: “Un giusto a Sodoma: quando gli Stati ci voltano le spalle – il vicepremier italiano è al nostro fianco”. Alle domande della giornalista Miri Michaeli risponde infatti Matteo Salvini, uomo giusto nella Sodoma dei Paesi che voltano le spalle a Israele. Del resto, ha spiegato Salvini, “difendere Israele è complicato ma gli amici si vedono nel momento più difficile”.
La giornalista gli fa notare che mentre parlano è in corso una protesta Pro Pal. “Molta di questa gente che sta protestando e sta bloccando le strade, interrompendo le lezioni nell’università, non penso che sappia per cosa lo sta facendo perché il terrorismo islamico è il principale problema al mondo”, risponde il leader leghista e vice primo ministro italiano, che ha detto di parlare “come Matteo Salvini e come capo del mio partito e parte del governo, ma non posso parlare a nome di tutti. Dal mio punto di vista difendere il diritto alla vita di Israele significa difendere la libertà e la democrazia”. Quanto all’”isolamento politico di Israele”, “pensa che possiamo fidarci dell’Italia perché sostenga Israele e rimanga ancora un’amica di Israele?”, chiede l’intervistatrice. “L’italia è uno dei pochi paesi che non si è mai allineata al politicamente corretto anti ebraico e anti israeliano“. Poi la questione dell’Onu che accusa Israele di commettere un genocidio a Gaza. “Bugie su bugie su bugie”, secondo la giornalista. Che domanda se l’Onu sia da considerare rilevante ai giorni nostri. Salvini non si tira indietro: “Mah, vale come alcune istituzioni europee che sono contro Israele per principio e sono complici di un antisemitismo dilagante. Quindi per me l’Onu come alcune istituzioni europee non sono rappresentative di quello che è il sentimento comune”. Infine il riconoscimento dello Stato palestinese: “Non sarebbe un favore all’antisemitismo e al terrorismo?”. “Riconoscere adesso uno Stato palestinese dopo i fatti di sangue di Hamas e con Hamas ancora attivo è un errore clamoroso. Sradicare Hamas è nell’interesse dei ragazzi israeliani e dei ragazzi palestinesi”, risponde Salvini.









