San Calogero, migrante ucciso: fermato l’uomo indagato

Il vecchio stabilimento abbandonato in località "ex Fornace" di San Calogero (Vibo Valentia) dove Sacko Soumali, di 29 anni, è stato ucciso da un pallettone sparato da un fucile che lo ha centrato alla testa, 4 giugno 2018. ANSA/MARCO COSTANTINO

(ANSA) – VIBO VALENTIA, 7 GIU – E’ stato sottoposto a fermo Antonio Pontoriero, il 43enne di San Calogero già indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko, il 39enne del Mali ucciso sabato sera nel paese vibonese mentre, con due connazionali, stava prendendo delle lamiere da una vecchia fornace abbandonata.
L’uomo è accusato di omicidio e porto e detenzione illegale di arma. Il fermo è stato disposto dalla Procura ancora prima dell’esito dei risultati dello stub ed è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Tropea.
Il fermo di Antonio Pontoriero è scattato nella notte alla luce di un’ulteriore assunzione di informazioni che hanno confermato, secondo quanto emerso dalla Procura, un “quadro che era evidente sin dall’inizio”. Pontoriero era stato iscritto nel registro degli indagati già nelle ore immediatamente successive al delitto alla luce delle dichiarazioni dei due maliani che erano con la vittima e alla corrispondenza delle loro descrizioni con le caratteristiche somatiche, l’abbigliamento e l’auto posseduta.