Gli studenti di San Giovanni in Fiore scendono in piazza: difendere il diritto alla salute e l’ospedale locale
San Giovanni in Fiore, cuore pulsante della Sila, ha vissuto in questi giorni il tragico evento della morte per malasanità di Serafino Congi, che ha fatto riflettere l’intera comunità: anche gli studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza per difendere un diritto fondamentale, il diritto alla salute. La manifestazione, che ha avuto luogo prima davanti al municipio e poi davanti all’ospedale, ha avuto un unico grande obiettivo: sensibilizzare le istituzioni locali sulla necessità di preservare e potenziare l’ospedale cittadino.
La protesta degli studenti è frutto di un malcontento crescente legato alla progressiva riduzione dei servizi sanitari nella struttura ospedaliera di San Giovanni in Fiore. La chiusura di alcuni reparti e la difficoltà di accedere a cure specialistiche rappresentano una ferita aperta per un territorio già penalizzato dalla lontananza dai grandi centri urbani.
“Non possiamo accettare che la nostra salute venga ignorata. Chiediamo al sindaco di intervenire e di difendere il nostro ospedale”, ha dichiarato uno dei giovani manifestanti al megafono, raccogliendo gli applausi dei presenti. La loro richiesta è chiara: maggiori investimenti per garantire servizi sanitari efficienti e accessibili a tutti i cittadini, senza dover affrontare viaggi estenuanti verso le città vicine.
Durante la manifestazione, una delegazione di studenti ha consegnato una lettera aperta al sindaco, chiedendo un impegno concreto e immediato per sollecitare le autorità sanitarie regionali a intervenire sulla questione. Tra le richieste principali figura la riapertura di alcuni reparti chiave e il potenziamento del personale medico e paramedico. Gli studenti hanno sottolineato con forza che spetta al sindaco il compito di difendere la sanità locale, facendo sentire la voce di una comunità che non vuole essere abbandonata.
“Non si tratta solo di un ospedale, ma di un diritto fondamentale”, ha aggiunto una studentessa, evidenziando quanto sia importante per un territorio come San Giovanni in Fiore poter contare su un presidio sanitario efficiente. “Chiediamo al sindaco di essere al nostro fianco e di portare avanti questa battaglia per tutti noi”.
Tuttavia, nonostante le promesse iniziali, il sindaco non è intervenuto in maniera concreta. La mancata presa di posizione ha generato un profondo senso di delusione tra i giovani e l’intera comunità, che si aspettavano un impegno più deciso. “Abbiamo fatto sentire la nostra voce, ma non siamo stati ascoltati”, ha affermato uno studente al termine della manifestazione.
Questa assenza di risposte tangibili ha acceso ulteriormente il dibattito sulla necessità di una maggiore attenzione alle esigenze del territorio. Sui social network, la delusione dei cittadini è palpabile, con molti che accusano le istituzioni di essere sorde ai bisogni della comunità. “Non possiamo arrenderci. Continueremo a lottare per il nostro ospedale”, ha dichiarato un rappresentante degli studenti, promettendo nuove iniziative per tenere alta l’attenzione sulla questione.
In un momento storico in cui spesso si accusa i giovani di essere disinteressati alla vita pubblica, questa manifestazione dimostra l’esatto contrario: quando in gioco ci sono i diritti fondamentali, come quello alla salute, i ragazzi sanno mobilitarsi e chiedere risposte concrete. La loro determinazione è un esempio di partecipazione civica che potrebbe ispirare altre comunità a fare altrettanto.
Resta ora da vedere se le istituzioni risponderanno, anche se in ritardo, con azioni concrete alle richieste avanzate dagli studenti. Nel frattempo, San Giovanni in Fiore può essere orgogliosa dei suoi giovani, che hanno dimostrato di avere a cuore il benessere della comunità e il coraggio di lottare per ciò in cui credono.